askanews.it, 9 settembre 2022
Rafforzare il ruolo e le funzioni del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale. L’Assemblea capitolina ha approvato con 28 voti favorevoli il nuovo Regolamento che introduce alcune importanti novità, a partire dalla modalità di elezione del Garante. La delibera n. 54 di proposta consiliare, che vede prima firmataria la consigliera del Partito democratico e vice presidente della commissione Pari Opportunità Claudia Pappatà, affida l’elezione del Garante all’Assemblea capitolina, e non più con nomina diretta del Sindaco, con una modifica che rafforza l’autonomia e l’indipendenza del Garante.
Inoltre il provvedimento amplia le funzioni rispetto a quelle previste dal vecchio ordinamento, recependo le indicazioni contenute nelle linee guida della Conferenza dei Garanti territoriali favorendo il collegamento tra i vari livelli, nazionali e regionali, delle figure a tutela delle persone private della libertà personale.
“Oggi facciamo passi in avanti sui diritti, sui diritti delle persone, uomini e donne, private della libertà, ad ottenere un trattamento conforme a principi di dignità e umanità. Lo facciamo affidando all’Assemblea capitolina l’elezione del Garante dei detenuti, ma soprattutto riaffermando quelle funzioni specifiche che tale figura esercita per la tutela dei diritti fondamentali e dei percorsi di reinserimento sociale”, dichiara la consigliera del Partito democratico Claudia Pappatà. “Roma è stata la prima città d’Italia a istituire, nel 2003, il Garante dei detenuti. E oggi vogliamo dare seguito a quel percorso virtuoso che la Capitale ha intrapreso, rafforzando il nostro impegno in tema di diritti umani, sociali e civili. Desideriamo ringraziare tutte le consigliere e i consiglieri che hanno collaborato alla stesura del nuovo Regolamento, nelle commissioni e in Aula, la presidente della commissione Politiche sociali Nella Converti, la presidente della commissione Pari Opportunità Michela Cicculli, il presidente della commissione Roma Capitale Riccardo Corbucci, la consigliera Cristina Michetelli, le commissioni consiliari e municipali, gli uffici. Ciascuno ha dato il suo contributo per questo passo che Roma oggi fa, dalla parte dei diritti”, conclude.
“Oggi in Aula Giulio Cesare, con voto favorevole di tutta l’Assemblea, fatta eccezione dei consiglieri di M5S, abbiamo consegnato a Roma il Regolamento più avanzato del Paese sul tema del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, con la previsione delle nuove competenze in materia di prevenzione sul reato di tortura e con la supervisione sui trattamenti nelle Rsa. Roma, dopo anni di politiche giustizialiste del ‘buttate la chiave’ e del ‘lasciateli marcire in galera’, torna a recuperare finalmente il rapporto anche con questa parte dei cittadini, che seppur privati nella libertà, conservano pieni diritti civili per la cui tutela necessitano di una maggiore assistenza”, così la consigliera capitolina dem Cristina Michetelli.
“Nel richiamare quello che accadeva a Roma con le giunte di centro sinistra, quando il carcere veniva considerato un Municipio della città e alcuni consigli comunali vennero tenuti dentro Rebibbia, con attenzione particolare ai problemi di detenuti, agenti penitenziari e operatori, abbiamo anche ricordato in Aula la figura dell’on. Leda Colombini, che ha dedicato l’ultima parte della sua vita ai bambini reclusi con le loro mamme dietro le sbarre” ha aggiunto la consigliera del Pd.
De Priamo (Fdi): ora Garante detenuti potrà essere avvocato
La proposta di Deliberazione sul Regolamento che istituisce il Garante dei diritti delle persona private o limitate della libertà personale “è un passo importante per la tutela dei diritti individuali di persone che si trovano in regime carcerario e che, nello scontare la pena o nell’attendere la conclusione del giudizio in regime di detenzione, devono veder garantita la dignità della persona e i diritti individuali. La centralità che l’Assemblea assume nella nomina e nella verifica dell’operato garantisce una scelta di questa importante figura attraverso di tutta la rappresentanza politica e garantisce una trasversalità e imparzialità del ruolo che il garante dovrà svolgere”. Lo dichiara il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo, presidente della commissione capitolina Trasparenza e candidato al Senato.
“Grande soddisfazione per i nostri emendamenti approvati dall’Aula - aggiunge De Priamo - in particolare quello che elimina la incompatibilità tra la figura del Garante per i Detenuti e chi esercita la professione di avvocato e che aveva provocato proteste nell’Ordine degli Avvocati di Roma, e quello che chiede che il Garante vigili sulla adeguatezza dei luoghi dedicati a per colloqui con minori, che in una situazione difficile, sono vittime incolpevoli e particolarmente fragili e che, pertanto, necessitano di un’attenzione e di interventi di maggiore tutela. Una detenzione dignitosa e il rispetto dei diritti di una persona affidata alla custodia delle strutture carcerarie sono indici fondamentali della civiltà di uno Stato”, conclude.