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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 20 marzo 2024

Venticinque vite spezzate in carcere, di cui una al Cpr di Roma, in neanche tre mesi del 2024. Questo è il tragico bilancio che ci costringe a confrontarci con una realtà dolorosa e inaccettabile: il dramma dei suicidi dietro le sbarre. E mentre il conto delle vite perse continua a salire, la necessità di un intervento immediato e risolutivo diventa sempre più urgente. È con questo grido d’allarme che oggi, 20 marzo, si tiene a Roma, in Piazza dei Santi Apostoli, dalle ore 14: 00, una manifestazione nazionale organizzata dall’Unione Camere Penali. Un appello forte e chiaro, dopo l’ennesimo monito del presidente Mattarella, per sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare un’azione immediata da parte del governo e della politica. Tante le partecipazioni dei rappresentanti della politica, tra cui Roberto Giachetti, Maria Elena Boschi, Raffaella Paita, Dafne Musolino, Maria Chiara Gadda, Silvia Fregolent, Marietta Tidei e Luciano Nobili di Italia Viva, Deborah Serracchiani, Anna Rossomando, Federico Gianassi, Michela Di Biase e Alfredo Bazoli del Pd, Enrico Costa e Maria Stella Gelmini di Azione, Riccardo Magi di + Europa, Tommaso Calderone e Pierantonio Zanettin di Forza Italia, Elisabetta Rampelli per il Partito Radicale. È stato invitato il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. Tantissime le adesioni e gli interventi previsti, dal Consiglio Nazionale Forense a Ocf, dall’ufficio del Garante dei Detenuti con l’avvocata Irma Conti alle associazioni che da anni si occupano di carcere o comunque sensibili ai valori costituzionali, tra cui Nessuno Tocchi Caino con Rita Bernardini e Sergio D’Elia, Antigone con Patrizio Gonella, Barre di Zucchero, Extrema Ratio, Arci e tante altre.

La situazione è critica: ogni giorno che passa senza interventi adeguati aumenta la responsabilità, politica e morale, di chi ha il dovere di affrontare questa emergenza con misure urgenti e inderogabili. Il sovraffollamento carcerario, la carenza di personale, la violenza sui detenuti sono solo alcune delle gravi criticità che aggravano le già precarie condizioni di vita di chi si trova dietro le sbarre. Ma non è solo una questione di numeri. È per questo che gli avvocati dell’Unione Camere Penali hanno deciso di astenersi dalle udienze oggi, per unirsi a questa manifestazione e dare vo-ce a tutti coloro che non possono parlare.

È un gesto significativo, che vuole mettere in luce l’urgenza e l’importanza di agire ora, senza indugi. L’Unione Camere Penali ribadisce con forza la richiesta di atti di clemenza generalizzati, legiferazione urgente in materia di con-cessione della liberazione anticipata, e l’introduzione di strumenti per limitare il sovraffollamento carcerario. L’urgente necessità di agire è evidente, e l’Unione Camere Penali continuerà a battersi con determinazione affinché si possa arrestare con efficacia il terribile fenomeno dei suicidi in carcere. Perché oggi più che mai “Non c’è più tempo”.