sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Rinaldo Frignani

Corriere della Sera, 28 agosto 2022

La denuncia del Garante dei detenuti: “Il padre è disperato”. La replica: “Ci ha aggredito con un coltello”. La vicenda risale al 6 agosto scorso quando in viale Anicio Gallo, all’Appio Claudio, un ragazzo italo-nigeriano di 31 anni, con gravi problemi psichici, ha dato in escandescenze costringendo i famigliari e alcuni vicini a chiamare il 112.

La vicenda risale al 6 agosto scorso quando in viale Anicio Gallo, all’Appio Claudio, un ragazzo italo-nigeriano di 31 anni, con gravi problemi psichici, ha dato in escandescenze costringendo i famigliari e alcuni vicini a chiamare il 112 per fare intervenire una ambulanza del 118: alla vista del personale medico il ragazzo li ha aggrediti con un coltello come ha fatto poi con gli agenti di una voltante della polizia.

A distanza di quasi un mese la garante dei detenuti, Gabriella Stramaccioni, racconta su Facebook cosa è accaduto nei giorni successivi: “Questa mattina al reparto protetto del Pertini ho visitato J. Un ragazzo con problemi psichiatrici, in cura da molto tempo, incapace di intendere e volere e con un tutore (il papà). È proprio il padre alcuni giorni fa a chiamare un medico perché il figlio si trova di nuovo in stato di forte agitazione e non riesce a contenerlo. Il medico non riesce a fare la solita puntura e chiama a sua volta la polizia. I famigliari vengono fatti allontanare dalla casa ed il ragazzo rimane solo con infermiera dell’autoambulanza e polizia. Ad un certo punto si sentono spari. Il ragazzo esce da casa in barella ferito da proiettili (uno all’addome). Il Tso non è riuscito, il taser viene utilizzato (ma pare senza esito). Rimangono i colpi di arma da fuoco. Inspiegabili. Inauditi. Ad un ragazzo malato e già segnalato ai servizi”.

All’epoca dei fatti, secondo la ricostruzione della Questura, il 31enne, Jemilu R., si è avventato contro un poliziotto cercando di accoltellarlo strappandogli il giubbotto antiproiettile. A quel punto gli agenti hanno utilizzato il taser per fermare il giovane che nonostante la pistola elettrica ha continuato ad aggredire gli agenti, uno dei quali, alla fine, ha sparato alle gambe del ragazzo con l’arma di ordinanza. Da quanto emerso quella sera però, sebbene ferito, il 31enne ha continuato a scagliarsi sugli agenti al punto che un altro poliziotto ha nuovamente aperto il fuoco, colpendo il ragazzo alla spalla.

Ora, continua la garante Stramaccioni, “il ragazzo è al Pertini in attesa di essere trasferito a Regina Coeli con l’accusa di tentato omicidio. Saranno le indagini a definire le dinamiche della vicenda. Non mi permetto di trarre conclusioni affrettate. So solo che il ragazzo deve essere curato. Il padre è disperato. Ha chiamato un medico per assistere il figlio e se lo ritrova ferito in ospedale in attesa di entrare in carcere”.

Dopo essere stato ferito il ragazzo è stato trasportato in ambulanza in codice rosso, non in pericolo di vita, al Policlinico Casilino, così come i due poliziotti rimasti feriti. Le indagini sull’episodio sono ancora in corso, anche quelle sulla regolarità dell’operato dei due agenti che hanno aperto il fuoco.