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comunicato dell’Associazione Co.N.O.S.C.I.

Ristretti Orizzonti, 21 ottobre 2023

Nelle Sale di Palazzo Valentini, ospiti della Città metropolitana di Roma, la scrittrice Katya Maugeri l’11 ottobre ha presentato il suo secondo libro “Tutte le storie che ho perso”. L’autrice ha condiviso con i presenti la sua personale esperienza a contatto con alcune detenute del Carcere femminile di Rebibbia a Roma delle quali, con grande rispetto e partecipazione, ha raccontato le storie di vita, forti e fragili allo stesso tempo, di forte impatto emotivo, spunto per importanti riflessioni sulla realtà carceraria del nostro Paese, troppo spesso rappresentata attraverso la stigmatizzazione della figura del detenuto.

Moderatore dell’incontro il Dott. Sandro Libianchi, co-autore di una parte del libro e Presidente dell’Associazione Co.N.O.S.C.I. (Coordinamento Nazionale Operatori per la Salute nelle Carceri Italiane). Nel suo intervento introduttivo Libianchi si è soffermato sul particolare momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato da una nuova svolta securitaria tendente a limitare molti interventi, pur se costituzionalmente previsti, volti alla riabilitazione e al reinserimento nella Comunità civile della persona detenuta.

L’incontro è stato introdotto dalla Consigliera Dott.ssa Tiziana Biolghini delegata del Comune al settore sociale e alle Pari Opportunità, che ha riportato la sua personale esperienza a contatto con la realtà penitenziaria sottolineando la particolare e drammatica situazione nella quale versa il CPR di Roma, centro nel quale sono custoditi gli immigrati irregolari.

Hanno affiancato l’Autrice, in questo incontro romano, la Garante del Comune di Roma per le persone detenute e private della libertà personale, Dott.ssa Valentina Calderone. In particolare, la Garante ha posto all’attenzione dei presenti il tema dell’orientamento di genere all’interno delle strutture carcerarie, a quello dell’affettività e della sessualità che resta un tema delicato soprattutto se si pensa a quella riferita al genere femminile. L’alto tasso di malattie a trasmissione sessuale nelle sezioni femminili testimonia la necessità effettuare screening sanitari periodici e programmati e mettere in atto programmi informativi sulla sessualità per garantire a tutti il diritto alla salute e la libera espressione della propria identità.

Un ulteriore momento di riflessione è stato proposto dagli autori e curatori del libro, dedicata alla responsabilità genitoriale, Dott. Marco Patarnello, Giudice del Tribunale di Sorveglianza di Roma e Dott.ssa Patrizia Di Cintio, Pedagogista e Mediatrice del disagio penitenziario. I loro interventi hanno restituito ai presenti un focus particolare sulla detenzione: la responsabilità genitoriale. Le persone detenute affrontano infatti solitamente molte difficoltà che impediscono e limitano fortemente la possibilità di costruire un legame affettivamente valido tra padre/madre detenuti e figlio. Ricostruire legami spezzati, significa offrire possibilità nuove per la persona detenuta in vista di un suo reinserimento, non solo nella società civile ma, soprattutto nella sua famiglia.

In chiusura, l’intervento dell’architetto Prof.ssa Posocco. Nelle sue parole il racconto dell’esperienza di come sia possibile costruire uno spazio di qualità per l’incontro madre/figlio all’interno della struttura carceraria. La costruzione presso il carcere di Rebibbia di una “casetta” in legno di 28m2 completa di cucina ha permesso alle detenute di vivere appieno l’esperienza dell’essere madre, almeno per il tempo della visita dei figli. Il feedback estremamente positivo di questa esperienza testimonia l’importanza di quanto l’ambiente, se correttamente strutturato, costituisca un altro tassello fondamentale nel percorso di restituzione di dignità alla persona priva della propria libertà che deve passare necessariamente attraverso la costruzione di un nuovo senso di responsabilità verso sé stessi, verso i propri affetti e verso la comunità tutta.