sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Rinaldo Frignani

Corriere della Sera, 12 gennaio 2023

Sono stati i poliziotti della Penitenziaria a far scendere in cortile i 42 detenuti molti dei quali maggiorenni (28 su 42) nell’istituto per minori. La rivolta per una punizione e un ansiolitico somministrato in ritardo. Inchiesta della procura dei minorenni.

Uno ha protestato sostenendo che c’era un ritardo nella somministrazione di un ansiolitico, un altro invece perché gli era stato appena notificato un provvedimento disciplinare con limitazioni negli spostamenti nel carcere per 15 giorni, proprio a causa del suo comportamento dietro le sbarre. E così nella serata di martedì due detenuti 16enni, un tunisino e un marocchino, hanno scatenato il panico nel carcere minorile di Casal del Marmo. Hanno bruciato materassi e suppellettili, innescando un incendio che ha reso inagibile un intero padiglione dell’istituto di detenzione, il terzo rogo doloso negli ultimi tempi, che segue peraltro di pochi giorni l’evasione di massa al Beccaria di Milano e il ferimento di quattro agenti della polizia penitenziaria a Bologna. 

Una tragedia sfiorata al Trionfale dove i vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per avere ragione delle fiamme, mentre i poliziotti hanno salvato tutti i ragazzi portandoli dapprima nel refettorio, distrutto anch’esso dalla coppia di rivoltosi, e poi nel cortile interno. Tre agenti sono finiti in ospedale perché intossicati, insieme con un detenuto. I due responsabili dell’incendio sono stati ricoverati al Pertini con un trattamento sanitario obbligatorio. Su quanto accaduto la Procura dei minori ha aperto un’inchiesta. Distrutte tre celle su nove del reparto al primo piano di Casal del Marmo, dove la tensione è alta da mesi, secondo i sindacati della polizia penitenziaria. 

Inoltre uno dei due 16enni avrebbe creato già problemi nel carcere minorile di Torino mentre l’altro, trasferito da Bari, due giorni fa avrebbe impedito agli agenti di imbarcarlo su un aereo per la Sardegna, dove era stato collocato, e dopo essere stato condotto in via Barellai potrebbe aver agito in quel modo per evitare di partire. Vista la gravità di quanto accaduto, nella notte di martedì a Casal del Marmo sono giunti il capo di gabinetto del ministro della Giustizia Carlo Nordio, Alberto Rizzo, con il sottosegretario, Andrea Ostellari. Nessuna conseguenza per gli altri 40 reclusi, fra cui tre ragazze, solo 14 dei quali minorenni, visto che il regolamento carcerario consente in certi casi, a scopo riabilitativo, la detenzione in un carcere minorile di giovani fino a 25 anni. 

Preoccupati i sindacati della penitenziaria. Per Massimo Costantino, segretario generale della Fns Cisl, “serve la nomina di un direttore titolare, non si può andare avanti con reggenti, anche fra i comandanti degli agenti. Poi mancano circuiti differenziati, per separare reclusi accusati di gravi reati o problematici, come questi due, dagli altri”. Di “insufficienza di personale di polizia a Casal del Marmo”, parla invece Stefano Anastasia, Garante delle persone private della libertà del Lazio, e per Donato Capece, segretario generale del Sappe, “le fiamme e il denso fumo avrebbero potuto essere letali. Nell’ultimo periodo - rivela - diversi detenuti delle carceri minorili provocano con strafottenza, modi inurbani e arroganza i poliziotti penitenziari, creando sempre situazioni di grande tensione”.