di Federico Capurso e Franco Grignetti
La Stampa, 30 luglio 2018
Il ministro dell'Interno velocizza le procedure. La sindaca di Roma: garantire alternative. È un problema che si trascina da tempo e che rischia di diventare deflgrante: in Italia si stima che ci siano 48mila appartamenti occupati abusivamente (restando alle case popolari). A volte c'è dietro la criminalità, altre volte semplici furbetti. Ora il ministro Matteo Salvini annuncia un'accelerazione degli sgomberi: "La proprietà privata è un diritto intangibile".
E anche se il tema era già nel contratto del governo gialloverde ("È necessario velocizzare le procedure di sgombero attraverso l'azione ferma e tempestiva qualora non sussistano le condizioni di necessità certificate"), si rischia di innescare l'ennesima frizione con i grillini, specie l'ala più di sinistra.
Già si sentono i primi scricchiolii. Dal Campidoglio, ad esempio, emerge la posizione della sindaca Raggi: il Comune è per la legalità, ma sia componente maggioritaria nella decisione i diritti umani e le fragilità. "Dobbiamo evitare uno sgombero senza che ci sia una alternativa abitativa. Piuttosto meglio aspettare". Per evitare che ci sia un bis dello sgombero violento di piazza Indipendenza, si cercherà sempre più il coordinamento con la prefettura.
Gli effetti - Già questa settimana si dovrebbero vedere i primi effetti delle direttive politiche di Salvini con una circolare alle prefetture. Marco Minniti aveva voluto subordinare il pugno duro allo spirito solidaristico (in pratica, non si sgombera se prima un Comune non è in grado di garantire un alloggio alternativo). Salvini, invece, forte della sentenza della Corte europea dei diritti sui rom del camping occupato, proprio quella che tanto lo aveva irritato, è pronto a inserire la frasetta "ove possibile" davanti all'obbligo di assistenza. E quindi, "ove possibile" si darà un letto agli sgomberati. E se si farà uno sforzo in più per i casi più vulnerabili, cioè per donne e bambini, gli altri si arrangino.
Un problema enorme. Clamoroso è il caso delle occupazioni di Ostia, guidate dal clan Spada. A Milano, il racket controlla le case di Niguarda. A Palermo, sono occupati abusivamente 4000 appartamenti al quartiere Zen. Migliaia le occupazioni abusive anche a Napoli. Il sintomo di un enorme disagio sociale, un segno della crescente povertà, ma anche l'effetto della poderosa spallata dell'immigrazione clandestina. Per questi ultimi, il programma del governo non lascia adito a speranze. "Gli occupanti abusivi stranieri irregolari vanno rimpatriati".
Finora invece aveva prevalso la politica del rinvio. "Un grande rimpallo di competenze, al limite dello scaricabarile", protesta Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. "Forse ora si cambia marcia. Noi ci speriamo".
Le sentenze. A cambiare la carte in tavola, il tribunale civile di Roma ha appena condannato il ministero a risarcire un privato per 28 milioni di euro, effetto dei danni di una lunga occupazione. Un altro caso è del dicembre scorso: altri 15 milioni di euro da sborsare. Sentenze che rischiano di dissanguare le casse del ministero.