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di Carlo Ciavoni

La Repubblica, 5 aprile 2024

Presentata ieri a Regina Coeli la rassegna cinematografica che avrà inizio al Maxxi il prossimo 11 aprile. Dalle carceri arrivano contemporaneamente notizie pessime e brevi, sporadici, “spiragli” di luce, ma che sono tutti il risultato di incontri fortunati tra persone volenterose e pezzi di istituzioni, lungo uno stesso percorso di cambiamento. Iniziative che lasciano però una sensazione di eccezionalità, all’interno di una dimensione episodica, casuale, senza mai che mai facciano maturare la certezza di un’idea, di un progetto politico da parte dello Stato per rendere il sistema carcerario più umano e rispettoso dei principi, sanciti dalla Costituzione, di recupero e riabilitazione sociale dei detenuti.

Cominciamo dunque con le brutte notizie. Nei primi tre mesi del 2024 ci sono stati 28 suicidi nelle celle delle case di reclusione italiane. Un dato, questo, che tradotto in termini statistici ci dice che in galera il numero di chi decide di togliersi la vita è 20 volte superiore a quello della popolazione generale. Un fenomeno tanto allarmante quanto - evidentemente - ritenuto “fisiologico”. E comunque per niente al centro dell’interesse dei pubblici poteri e della politica in generale. Eppure, la tendenza negli ultimi trent’anni ha visto triplicare il numero di persone che decidono di farla finita dietro le sbarre. Di questa tendenza si dà spesso una lettura semplicistica. Spesso i gesti estremi dei reclusi che si impiccano vengono interpretati “solo” come di malati di mente, che finiscono anche per alterare i delicati equilibri tra i detenuti. A questo proposito, i dati nelle relazioni periodiche del Garante Nazionale offrono riflessioni assai interessanti.

È la rassegna cinematografica - sotto la direzione artistica di Franco Montini - dedicata al tema della salute mentale. Questa sua quattordicesima edizione si terrà a Roma dall’11 al 14 aprile al Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, con ingresso gratuito. Stamattina in una sala del carcere di Regina Coeli c’è stata la presentazione di alcuni dei cortometraggi che animeranno la rassegna. Ne citiano i due secondo noi più interessanti: “Indipendenza da gioco. Storia di Luca” di Benedetto Alessandro Sanfilippo, e “Kvara - una storia d’amore e pallone” di Raffaele Iardino e Mario Leombruno. La presentazione è avvenuta alla presenza di un gruppo di persone detenute, della direzione del carcere e degli operatori del Distretto per la salute mentale del XIII Municipio, che per ragioni territoriali ha la responsabilità dei detenuti nella Casa di reclusione di via della Lungara.

La salute mentale in carcere. L’iniziativa ha un inevitabile riferimento con il Centenario della nascita di Franco Basaglia. Tra gli incontri che si annunciano c’è quello con Vittorio Lingiardi, saggista, psichiatra e psicoanalista docente ordinario di Psicologia dinamica presso al “La Sapienza” di Roma. Altro evento sarà la consegna del Premio Lo Spiraglio, quest’anno conferito a Matteo Garrone. Tra gli autori anche Micaela Ramazzotti e Francesco Munzi.

Il premio de “Il Pensiero Scientifico”. Ancora sullo stesso tema il Comitato di selezione ha assegnato un nuovo premio, istituito da Il Pensiero Scientifico Editore intitolato a Luciano De Feo. Prima di fondare la casa editrice nel 1946 De Feo lavora diversi anni nel mondo del cinema: è stato direttore dell’Istituto Nazionale LUCE e, successivamente, dell’Istituto Internazionale del Cinema Educativo ICE; nel 1930 è tra i fondatori della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Il premio è andato al film Salvate dai pesci. Racconti dalla sezione femminile di Rebibbia, cortometraggio diretto da Stefano Corso.

Sempre meno tabù. Lo Spiraglio Filmfestival della salute mentale si innesta sempre più nel crescente interesse pubblico e mediatico verso i temi della salute mentale, sempre meno tabù e sempre più rappresentati anche in ambito artistico. Quest’anno - appunto - cade anche il Centenario della nascita di Franco Basaglia, la cui legge del maggio 1978 sancì la chiusura dei manicomi, riformando il sistema di cura per il disagio mentale e segnando una svolta nel mondo dell’assistenza ai pazienti psichiatrici. Una vera e propria rivoluzione dal basso che da allora pone al centro la persona e non la malattia, avendo smontato le regole oppressive che disciplinavano la vita dei pazienti.

La doppia Giuria. Tutti temi e istanze che risuonano nello spirito dei lungometraggi e dei cortometraggi presentati in concorso al festival e che saranno visionati e giudicati da una doppia Giuria, formata da esperti di cinema e personalità del mondo scientifico e una giuria popolare che assegnerà il Premio del Pubblico dello Spiraglio, alla sua seconda edizione. .

I nove lungometraggi in concorso. Spaziano su grandi tematiche e come sempre affrontano i temi del festival utilizzando variegati linguaggi, stili, generi. Tra questi:

Vite Sottili - Vite Sottili, di Maite Carpio: adolescenti e anoressia nella storia di tre famiglie e il loro percorso di cura all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Felicità - Micaela Ramazzotti in veste di regista sarà presente al festival per presentare Felicità, la storia di una famiglia disfunzionale, composta da genitori problematici, incapaci di regalare speranze di libertà ai propri figli.

Sull’Adamant - Ma anche Sull’Adamant - Dove l’impossibile diventa possibile di Nicolas Philibert, Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2023, che racconta un centro diurno unico nel suo genere, un edificio galleggiante costruito sulla Senna, nel cuore di Parigi, che accoglie adulti affetti da disturbi mentali.

Anna - Quindi, Anna, diretto da Marco Amenta, la storia di una ragazza bella e selvaggia, che gestisce una fattoria in un angolo incontaminato della Sardegna e si scontra con il progresso e la burocrazia.

Kripton - Kripton, diretto da Francesco Munzi, che sarà presente al festival e che indaga la vita sospesa di sei ragazzi, tra i venti e i trent’anni, volontariamente ricoverati in due comunità psichiatriche della periferia romana, che combattono con disturbi della personalità e stati di alterazione.

La neve coprirà tutte le cose - Tra i cortometraggi, una relazione di coppia è al centro di La neve coprirà tutte le cose, di Daniele Babbo, interpretato da Barbara Ronchi.

Black Seed - Dall’Iran arriva il pluripremiato Black Seed di Amirhoman Khosravani.

Wings - Dalla Grecia, il drammatico Wings di Fivos Imellos,

Indipendenza da gioco - Indipendenza da gioco. Storia di Luca di Benedetto Alessandro Sanfilippo affronta i meccanismi propri del dipendente da gioco, cercando le cause del malessere che conducono all’abuso.