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di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 7 settembre 2024

È il tardo pomeriggio di ieri quando arriva la notizia del sostegno di Azione alla candidatura di Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia, perle Regionali in Liiguria, assieme a Pd, M5S, Avs e, chissà, Italia viva. Ne parliamo con il vicesegretario di Azione e vicepresidente della Camera, Ettore Rosato.

Onorevole Rosato, il sostegno di Azione a Orlando in Liguria è cosa fatta: come commenta?

Siamo ottimisti che sul piano programmatico le garanzie che ha espresso Orlando siano condivise da tutta la coalizione. Orlando se ne fa carico, nei prossimi giorni, come è stato già anticipato, ci saranno degli incontri ad hoc su questo.

Negli scorsi giorni tuttavia avevate messo dei paletti su alcuni temi. Cosa è cambiato?

Avevamo messo dei paletti sulle infrastrutture, dove c’erano dei no da parte del Movimento 5 Stelle e di un pezzo della sinistra, che in queste ore si sono trasformati in sì, ma ribadiamo con forza da parte nostra che la campagna elettorale condita di giustizialismo, che qualcuno aveva in mente, non può essere una campagna elettorale a cui noi partecipiamo.

Dopo Liguria, Emilia- Romagna e Umbria, è dunque possibile un accordo con il campo largo anche in vista delle prossime Politiche?

Non è all’ordine del giorno e soprattutto non ci sono gli elementi programmatici. La distanza sui temi della giustizia, della politica estera, della politica energetica è tale per cui o il campo largo cambia il suo dna oppure noi che nel campo largo non siamo, un’alleanza con loro non la potremo mai fare.

Eppure a livello locale già governate con partiti della coalizione di centrosinistra: cosa cambia rispetto al nazionale?

A livello locale, dove riusciamo a raggiungere degli accordi, e cito su tutti l’Emilia- Romagna, siamo a nostro agio e ci stiamo ben volentieri. Ma lì c’è un candidato riformista (Michele De Pascale, ndr) che non pensa di cambiare idea sulle trivellazioni in Adriatico o sul rigassificatore solo perché ha in coalizione Avs o il M5S. In altri luoghi i passaggi sono più problematici.

A proposito di giustizialismo, la vostra referente locale era in quella piazza contro Toti…

La semplificazione in politica è sempre sbagliata. La battaglia che conduciamo come Azione è contrapporci a chi pensa che tutti sia bianco o nero e quella manifestazione, dal nostro punto di vista, era sbagliata anche per questo.

Voi dite “mai con i Cinque Stelle”, Renzi dice “mai in una coalizione a trazione M5S”. Non è questo un punto in comune?

Non è un punto che ci accomuna, perché noi in una coalizione con i Cinque Stelle a livello nazionale comunque non ci entriamo. Salvo non rinneghino la loro politica estera, la loro politica economica ed energetica, le loro posizioni sulla giustizia. Non è una questione di trazione, è una questione di programma. Non ci metteremo a fare come il Pd che dice che bisogna inviare delle “cose” in Ucraina. Vanno mandate le armi, non le cose. Così come pensiamo che transizione energetica che coinvolga anche il nucleare sia indispensabile. E potrei andare avanti a lungo, a cominciare dalle nostre posizioni sulla giustizia.

Un tema sul quale con Iv votate spesso in accordo: cosa c’è che funziona e cosa no nelle politiche del governo sulla giustizia?

Noi continueremo a sostenere in ogni luogo le proposte del governo che spesso sono le nostre proposte a cominciare dal lavoro di Enrico Costa. Ma non mancheranno mai le critiche durissime sull’incapacità di gestire il fenomeno carcerario o sull’esercizio di una legislazione punitiva come quella sulle mamme con i bambini in carcere. E poi ci chiediamo se sulla riforma della giustizia il governo vuole andare fino in fondo o si vuole fermare a cose di facciata e piccoli interventi circoscritti.

Pensa ci sia modo di tornare a un qualche tipo di dialogo con Iv?

Mi sembra chiarissima la scelta di Italia viva e di Renzi di entrare nel campo largo.

Non mi aspetto che cambino idea. È un punto definitivo a qualsiasi ipotesi di lavoro insieme. Ci stiamo collocando in due luoghi diversi: loro nel campo largo, noi fuori.

Ma anche in Iv c’è chi è contro il campo largo, come Luigi Marattin: ci sono contatti per la formazione di un contenitore lib-dem?

Noi ci siamo impegnati più volte ad andare avanti su questo percorso e continueremo a farlo con convinzione. Aspettiamo con rispetto il dibattito interno agli altri partiti ma la nostra idea è che bisogna realizzare un partito unico e plurale nell’area di centro.

Area di centro che è occupata in questo momento da Forza Italia, che si prende elettori e parlamentari, in futuro magari anche da Azione…

Penso che di dimostrazioni della mobilità dell’elettorato in questi anni ne abbiamo avute talmente tante che non occorre commentarle. Sul piano più prettamente partitico penso sia importante provare sempre a dialogare con partiti che possono mettere in campo politiche contigue. Penso al tema dello Ius scholae, su cui con Forza Italia e il Pd si potrebbe provare a costruire una convergenza. Sarebbe uno straordinario passo avanti per il nostro paese e rispettoso di migliaia di ragazzi che sono italiani a tutti gli effetti.