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di Fabrizio Dragosei

Corriere della Sera, 5 agosto 2023

Ue: “Sentenza inaccettabile”. Un tribunale russo ha condannato in un processo per “estremismo” l’oppositore del Cremlino Alexey Navalny. La pena dovrà essere scontata in una colonia penale di massima sicurezza dove sono rinchiusi unicamente ergastolani e individui recidivi “di particolare pericolosità”. È la condanna finale, quella che toglie di mezzo dalla scena politica russa il principale oppositore di Putin, l’unico che, se fosse libero, potrebbe forse ostacolare la sua permanenza al potere.

Dopo un processo tenuto a porte chiuse, Alexey Navalny è stato condannato a 19 anni di carcere che, sembra, dovrebbero assorbire i nove che sta già scontando per accuse che la Corte europea dei diritti umani ha riconosciuto come motivate politicamente. Lo stesso Navalny si aspettava “una condanna stalinista”.

“L’ultimo verdetto dell’ennesimo processo farsa contro Navalny è inaccettabile. Questa condanna arbitraria è la risposta al suo coraggio di parlare criticamente contro il regime del Cremlino. Ribadisco l’appello dell’Ue per il rilascio immediato e incondizionato di Navalny”, commenta con un tweet il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. E l’Onu chiede il rilascio immediato dell’oppositore russo. La pena dovrà essere scontata in una delle poche colonie penali di massima sicurezza, quella dove sono rinchiusi unicamente ergastolani e individui recidivi “di particolare pericolosità”.

Se non dovessero piovergli addosso altri procedimenti (ma è già stata annunciata una indagine per terrorismo) Navalny potrebbe sperare di uscire nel 2041, a 65 anni, quando Putin ne avrà compiuti 89 e, si pensa, avrà finalmente individuato un successore al Cremlino. Ma, visto l’accanimento delle istituzioni contro di lui, non si sa quello che potrà accadere. Già nella prigione dove si trova, Navalny ha subito numerose punizioni esemplari per mancanze normalmente giudicate minime. Una volta per non aver salutato come si deve un secondino e un’altra per non aver allacciato l’ultimo bottone della giubba. Così il prigioniero ha passato mesi in una minuscola cella d’isolamento.

La nuova condanna è giunta alla fine di un processo assai breve che riguardava presunte attività di “estremismo” svolte mentre si trovava in carcere. Il tutto legato alla sua Fondazione contro la corruzione, nata anni fa. Già in precedenza Navalny era stato messo alla sbarra con accuse apparse di volta in volta sempre più labili. Prima per una presunta appropriazione indebita nei confronti di una ditta di legname di Kirov. Poi per una truffa ai danni della filiale russa di una ditta francese di cosmetici (assieme al fratello).

La Fondazione ha certamente dato molto fastidio alle autorità, viste le approfondite inchieste che hanno preso di mira i personaggi più influenti della cerchia di Putin. Come Dmitrij Medvedev, che sostituì Putin alla presidenza per un mandato, accusato di varie attività illecite. In questi anni Navalny è riuscito una sola volta a farsi ammettere a una competizione elettorale, dato che in tutti gli altri casi è stato sempre escluso per un motivo o per l’altro. Nel 2013 gli è stato permesso di candidarsi alla poltrona di sindaco di Mosca, una mossa probabilmente volta a legittimare l’elezione del fedelissimo di Putin Sergej Sobyanin. L’oppositore riuscì a portare a casa il 27 per cento dei voti, risultato clamoroso visto il contesto. Ma probabilmente quella votazione ha convinto qualcuno che Navalny era troppo pericoloso per poter essere lasciato agire liberamente. Così sono arrivate le varie condanne e le delibere delle corti che gli hanno impedito di partecipare alle elezioni presidenziali.

Poi, nel 2020, il maldestro tentativo di avvelenamento a Tomsk, in Siberia, con un agente nervino messo nella sua biancheria intima mentre lui non si trovava in albergo. Navalny è stato salvato a Berlino, in un ospedale specializzato e poi ha deciso di tornare in Russia. Ma appena arrivato, è finito in carcere per aver violato le norme della libertà condizionale (era in un letto in Germania e non poteva certo presentarsi a Mosca per i controlli di rito). Ancora due anni e ulteriore condanna a nove anni perché si sarebbe appropriato dei fondi della sua Fondazione. Infine, il processo di oggi, con la nuova sentenza.