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ansa.it, 16 dicembre 2023

Navalny è stato condannato a 19 anni di carcere ad agosto. Stava già scontando 11 anni e mezzo in una struttura di massima sicurezza. Le autorità carcerarie russe confermano che Alexei Navalny non si trova più nella prigione della regione di Vladimir, dove era detenuto, dopo che da giorni i suoi legali hanno denunciato la “scomparsa” dell’oppositore, sostenendo di non sapere dove sia finito. La portavoce di Navalny, Kira Yarmish, ha riferito di aver ricevuto conferma del trasferimento, che sarebbe avvenuto l’11 dicembre, ma non si sa dove. I legali dell’oppositore condannato a 19 di carcere in una colonia penale non hanno contatti con Navalny dal 6 dicembre scorso.

Navalny è stato portato in un altro carcere fuori dalla regione di Vladimir come previsto dalla condanna per estremismo pronunciata dal Tribunale della città di Mosca lo scorso 4 agosto, recita un documento del Tribunale della regione, citato dal sito di notizie indipendente Sotavision. “Notizia del nuovo sito in cui è stato trasferito sarà data entro i termini previsti dalla legge”, si precisa. La legge in Russia prevede che notizia del trasferimento di un detenuto sia data a legali e familiari entro dieci giorni dal suo arrivo nella nuova destinazione. Il viaggio può durare anche oltre un mese, avviene in treno, e per tappe. Da qui il nome di ‘etap’.

Una udienza di un altro caso ancora per Navalny è slittata a lunedì o “a quando sarà confermato dove si troverà”, precisa il documento. Il trasferimento potrebbe essere iniziato lunedì scorso, ha ipotizzato la portavoce del dissidente, Kira Yarmish. Ma è dallo scorso sei dicembre che i suoi avvocati non sono riusciti a incontrare il loro assistito.

Navalny, ex avvocato salito alla ribalta opponendosi all’élite del presidente Vladimir Putin e accusando una vasta corruzione, è stato condannato ad agosto ad altri 19 anni di carcere oltre agli 11 anni e mezzo che stava già scontando. Navalny era tornato volontariamente in Russia nel 2021 dalla Germania, dove era stato curato per quello che test di laboratorio avevano dimostrato essere un tentativo di avvelenarlo con un agente nervino in Siberia. Aveva sostenuto di essere stato avvelenato in Siberia nell’agosto 2020, ma il Cremlino aveva sempre negato ogni responsabilità sostenendo che non ci fossero prove che fosse stato avvelenato con un agente nervino.