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di Gaetano de Stefano

La Città di Salerno, 21 ottobre 2023

La Casa circondariale di Fuorni è la più sovraffollata della Campania, tant’è che in qualche caso i detenuti maschi sono reclusi nel reparto femminile per mancanza di posti. E nella struttura di via Del Tonnazzo sono recluse ben 280 persone con sentenza passata in giudicato. A denunciare i “mali” del penitenziario salernitano - dove da qualche settimana c’è stato il passaggio di testimone, con la nuova direttrice Gabriella Niccoli che il 22 settembre scorso ha preso il posto di Rita Romano - sono i sindacati Uspp e dell’Osapp.

L’inferno di Fuorni. Dopo un’ispezione dell’Uspp, alla presenza del segretario nazionale Giuseppe Del Sorbo e di quello regionale Ciro Auricchio, sono emerse diverse anomalie, per usare un eufemismo. A partire dal dato di fatto che il tasso di affollamento sia il più alto tra le carceri campane, con 530 detenuti “ospitati”, rispetto ad una capienza effettiva e certificata di 350. E con quasi 9mila congedi arretrati non fruiti da parte del personale di polizia penitenziaria. Perché a fronte dell’abbondanza di detenuti c’è la carenza di personale e, dunque, i baschi blu sono costretti agli straordinari.

Sos detenuti violenti. Le criticità, però, sono anche altre. Perché al di là del dato di fatto che oramai la Casa circondariale salernitana possa essere considerata, come ammesso dalla stessa Procura, una “piazza di spaccio”, l’Uspp evidenzia come “siano ancora presenti in istituto i detenuti più facinorosi nonostante siano stati segnalati dalla direzione per l’allontanamento”. In più, mette in risalto il sindacato “i carichi di lavoro sono in più settori insostenibili, e nei turni serali e notturni i livelli di operatività sono alla soglia del minimo”.

“La direzione del carcere con il nuovo direttore insediatosi a fine settembre - aggiunge l’Uspp - sta svolgendo con impegno e massima dedizione un lavoro esemplare, ma senza la piena copertura di personale, sia di polizia penitenziaria, sia del comparto funzioni centrali, non può assolvere pienamente la mission affidatale”. Perciò l’Uspp annuncia che “tutto quanto rilevato sarà rappresentato ai vertici dell’amministrazione penitenziaria, sia regionale che centrale, con richiesta di adozione di provvedimenti urgenti”.

L’esposto dell’Osapp. Non solo l’Uspp si rivolge ai piani alti dell’amministrazione penitenziaria, perché anche l’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria, attraverso il segretario regionale, Vincenzo Palmieri e il consigliere nazionale Emilio Fattorello, dopo il ricovero urgente di mercoledì di una agente colta da una grave crisi ipertensiva durante il servizio, indirizzano un esposto ai vertici dell’amministrazione per sollecitare un intervento. E segnalano l’anomalia di 280 detenuti, con sentenza passata in giudicato, in una struttura che è Casa circondariale e che, quindi, dovrebbe ospitare prevalentemente imputati in attesa di giudizio. Il sovraffollamento, inoltre, spiega l’Osapp “impedisce anche l’ingresso di nuovi reclusi, a seguito di provvedimenti dell’Autorità giudiziaria”. Palmieri e Fattorello, poi, rivendicano “l’adeguamento della pianta organica nei diversi suoli della polizia penitenziaria, proprio in relazione alle esigenze dovute ad una così alta presenza di utenti”.

Detenuti nel reparto femminile. Un sovraffollamento che fa sì che detenuti maschi debbano essere reclusi nel reparto femminile, come rimarca ancora l’Osapp che, proprio per questo, chiede “l’adeguamento della struttura ad ospitare le diverse tipologie e circuiti detentivi presenti, che vedono addirittura assegnare detenuti maschi nel reparto femminile tra l’altro anche in isolamento sanitario” e la “predisposizione dell’infermeria dell’Istituto a poter avere camere di degenza al fine di garantire una adeguata assistenza sanitaria per una così alta popolazione detenuta”.