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di Antonella Mascali

Il Fatto Quotidiano, 13 settembre 2024

La maggioranza boccia il testo 5S per eliminare l’improcedibilità d’ufficio voluta dalla legge Cartabia. Sicurezza, sicurezza invocano un giorno sì e un giorno pure il partito della premier Giorgia Meloni, FdI, e la Lega. Ma quando c’è da passare ai fatti è tutta un’altra storia. Mercoledì, con il parere contrario del governo, la Camera a maggioranza ha bocciato un emendamento targato M5S che chiedeva il ripristino della procedibilità d’ufficio per il furto aggravato, tra i reati retrocessi a procedibili solo con la querela della persona offesa in seguito alla riforma Cartabia. Chi meglio del governo “ordine e sicurezza” poteva sanare questa ingiustizia per le vittime? E, invece, l’emendamento a firma, tra gli altri, dei deputati Marianna Ricciardi, Federico Cafiero de Raho, Valentina D’Osso e Alfonso Colucci è stato bocciato. Secondo il tam tam a Montecitorio, la bocciatura non è stata per il merito quanto per il fatto che l’ordine di scuderia della maggioranza era di respingere tutto quanto provenisse dall’opposizione.

“Il reato di furto aggravato, ha detto in aula Marianna Ricciardi, deve essere procedibile d’ufficio per due motivi: il primo perché si parla di un reato e di una fattispecie che rappresentano un grande allarme sociale; il secondo perché esso è di interesse della collettività, non soltanto del singolo che subisce il furto. Pensiamo al turista che viene un paio di giorni qui a Roma e deve perdere una giornata per andare a denunciare: molto spesso non lo farà. Ma il cittadino, che prende la metropolitana, ha tutto l’interesse affinché vengano denunciati quanti più reati possibili, se si verificano”. Secondo la deputata M5S, la bocciatura dell’emendamento “dimostra che quella di Meloni e dei suoi alleati è solo propaganda: parlano tanto di sicurezza, ma di fronte a questi atti concreti la retorica del centrodestra si scioglie”.

Per capire meglio l’occasione mancata dalla maggioranza alla Camera di sanare una norma che genera impunità, risaliamo al 2022, quando quella riforma ha “declassato” da procedibili d’ufficio a procedibili solo con la querela di parte reati come sequestro, lesioni, minacce, violazione di domicilio, furti, compreso, appunto, quelli aggravati. Stiamo parlando di furti commessi, per esempio, dai borseggiatori in metropolitana, sui bus, con il motorino, a casa. La normativa Cartabia ha subito una modifica con questa maggioranza ma solo in minima parte: il Consiglio dei ministri nel gennaio 2023 ha approvato un disegno di legge che rende procedibili d’ufficio i reati “declassati” solo se c’è l’aggravante di mafia e terrorismo. In tutti gli altri casi quei reati toccati dalla riforma del governo Draghi possono essere perseguiti solo con la querela di parte. Ed è ovvio che tante vittime di minacce, di lesioni, per paura non denunciano e così i colpevoli la fanno franca. Anche chi viene arrestato in flagranza per un furto, per esempio, se entro 48 ore la vittima non ha presentato denuncia, la scampa.

Il ddl, che ha dato solo un piccolo colpo di bisturi alla norma Cartabia, ha seguito la linea minimal di FI che, in tema di giustizia detta la linea. FdI avrebbe voluto far tornare la procedibilità d’ufficio per tutti i reati, cioè avrebbe voluto cancellare la norma Cartabia. In particolare il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, d’accordo con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano, avevaspinto in quella direzione, ma la realpolitik ha prevalso. Pubblicamente Delmastro aveva parlato di norma “a scapito della sicurezza dei cittadini”. Solo che ebbe la meglio Silvio Berlusconi, che sulla riforma Cartabia disse: “Ci sono poche cose su cui intervenire, magari chirurgicamente”. Dunque intervento minimo e solo dopo che a Palermo c’era stata una richiesta obbligata di scarcerazione per tre uomini del clan Pagliarelli, dato che le vittime di lesioni non li avevano denunciati. A quel punto il governo Meloni ha ripristinato la procedibilità d’ufficio, ma solo per l’aggravante di mafia e terrorismo. Per il resto, tutto sulle spalle delle vittime o tana libera tutti.