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blogsicilia.it, 29 luglio 2023

“Da giorni si respira aria di tensione alla Casa di reclusione di San Cataldo, pare che mercoledì scorso ci siano state delle rivolte interne per le condizioni in cui vivono i detenuti stante il caldo anomalo che ha colpito la Sicilia. I centralini risultano staccati e le comunicazioni con i familiari impossibili. Da questa mattina sono stati disposti diversi trasferimenti. Dove la notizia dovesse essere confermata, per Antigone Sicilia è l’ulteriore conferma della assoluta inadeguatezza del sistema detentivo, nonostante gli sforzi e l’impegno del personale dell’amministrazione penitenziaria, degli educatori e dei volontari”.

È quanto affermano gli avvocati Giorgio Bisagna e Francesco Leone presidente e vicepresidente dell’associazione Antigone Sicilia. Pare che le proteste sia dovuta alla carenza d’acqua per la doccia, il ritardo nei colloqui e nella consegna del cibo.

Auspichiamo rapido intervento della politica - “La disumanità oggettiva dovuta alla fatiscenza delle strutture - aggiungono gli avvocati - al ‘vuoto educativo’ che si determina in estate, l’assenza di adeguati presidi per limitare la sofferenza per l’emergenza climatica in atto non possono che produrre questi risultati. Auspichiamo un rapido intervento della politica su questi temi, non più differibili”.

Garante dei detenuti, la Dc: “Avviare iter per nomina nei comuni dove ci sono le carceri” - Nei giorni scorsi la Democrazia Cristiana ha iniziato le interlocuzioni affinché venga avviato l’iter per la nomina dei garanti dei detenuti ad Agrigento, Augusta, Catania, Enna, Piazza Armerina, Gela, Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Noto e Ragusa, comuni in cui insistono gli istituti penitenziari siciliani.

“Quella del carcere è una esperienza dall’odore incancellabile, c’è il dolore in tutta la sua sacralità - dichiara il segretario nazionale della Dc, Totò Cuffaro. Il carcere non è storia di corpi, ma storia di anime che vivono la paura e lunghi sensi di colpa in pochi istanti ripetuti. Pochi si rieducano, molti pagano solo un pedaggio alla propria coscienza, troppi scelgono di togliersi la vita. La sicurezza degli istituti penitenziari deve tornare ad essere urgentemente argomento di interesse pubblico e, aggiungo, anche politico”.