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di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 14 novembre 2023

La casa circondariale di Santa Maria Capua a Vetere ha avviato una collaborazione con l’azienda Marinella per la produzione di cravatte nell’istituto campano. Verranno realizzati capi da destinare alla polizia penitenziaria con un significativo risparmio per lo Stato. L’obiettivo è chiaro: dare un senso alle giornate di chi si trova in carcere e preservare alcune competenze artigianali che rischiano di perdersi per sempre.

“Il progetto - afferma Donatella Rotundo, direttrice del carcere di Santa Maria Capua Vetere - nasce dalla consapevolezza che la formazione professionale e il lavoro sono strumenti preziosi non solo a garanzia della sicurezza sociale, ma anche elementi fondamentali per la prevenzione della recidiva. Il protocollo prevede che la società Marinella fornisca gratuitamente, attraverso il proprio personale specializzato, il know how necessario per la creazione di una vera e propria azienda lavorativa”. La produzione di cravatte consentirà ai detenuti, una volta usciti dal carcere, di potersi affacciare al mondo del lavoro con maggiore sicurezza. “È possibile - aggiunge Rotundo cambiare la distanza di due mondi che sembrano contrapposti, ma che in realtà non lo sono e sarà proprio un “nodo” simbolico, quello della cravatta, ad unire questi due mondi”.

Maurizio Marinella, alla guida dello storico brand napoletano, esprime soddisfazione per il percorso di collaborazione avviato. “Si tratta - dice al Dubbio - della nostra seconda esperienza, dopo un progetto analogo risalente a due anni fa. L’accordo permetterà di trasferire a Santa Maria Capua Vetere i segreti su come realizzare le nostre cravatte. I capi prodotti saranno destinati al personale della polizia penitenziaria e rientreranno in una collezione speciale. Vedere negli occhi di chi si trova in carcere l’interesse per il lavoro artigianale è un segnale molto confortante. Abbiamo trasmesso una emozione e una speranza. Questa è la mia maggiore soddisfazione”.

Anche Raffaela Pignetti, presidente del Consorzio Asi Caserta e docente del Corso di Formazione rivolto ai funzionari referenti per i progetti di pubblica utilità presso la Scuola Superiore di esecuzione penale “Piersanti Mattarella”, sottolinea il valore del progetto messo in campo. “Con “Mi riscatto per il futuro” - spiega - il Consorzio Asi Caserta è stato tra i primi enti promotori e attuatori dei progetti per i lavori di pubblica utilità interni ed esterni agli istituti penitenziari di Santa Maria Capua Vetere, Carinola e Aversa.

Sono stati completati già due cicli formativi, che hanno portato il programma da una fase sperimentale a una più consolidata, a dimostrazione che il progetto di inserimento nel mondo del lavoro attraverso le attività svolte nell’area industriale funziona. Abbiamo realizzato un percorso riabilitativo strutturato, capace di offrire l’opportunità concreta a chi ha sbagliato di riabilitarsi ed essere riaccolto alla socialità della vita lavorativa. Siamo pronti ora a passare ad una nuova fase che prevede un più importante coinvolgimento delle aziende del territorio, con indirizzi formativi più specifici e rispondenti alle esigenze del mondo del lavoro”.