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di Gianni Bazzoni

La Nuova Sardegna, 1 agosto 2022

Nei prossimi giorni a Bancali dovrebbero arrivare gli ispettori del ministero della Giustizia. Un provvedimento inevitabile in considerazione dei troppi aspetti da chiarire relativi all’ingresso in carcere di Giuseppe Pisano, il ragazzo di 26 anni di Sorgono (residente ad Austis) con problemi di carattere psichiatrico che nella notte di martedì ha colpito con violenza con uno sgabello il compagno di cella. Graziano Piana (nella fotina in alto), 51 anni, sassarese, è morto il pomeriggio del giorno seguente in ospedale dove era stato ricoverato in gravissime condizioni e sottoposto a un intervento chirurgico. L’obiettivo è quello di fare chiarezza sul percorso fatto dal ragazzo (anche dopo le dichiarazioni della mamma Arianna Pisano rilasciate ieri alla Nuova) che era già stato dichiarato pericoloso proprio a causa della sua precaria salute mentale.

La donna - che ha affidato l’incarico all’avvocata Rosaria Manconi - ha annunciato un esposto che verrà depositato nelle prossime ore. Ha confermato di avere chiesto ripetutamente aiuto in più direzioni e di non avere trovato il necessario ascolto: “Mio figlio non doveva andare in carcere - ha affermato Arianna Pisano - ma doveva essere ricoverato in una struttura sanitaria e stabilizzato. Aveva bisogno di cure urgenti e la tragedia si poteva evitare”. Ora l’attenzione si sposta sulla documentazione sanitaria di Giuseppe Pisano, con i riferimenti che - a quanto pare - erano riportati nell’ordinanza di misura cautelare che nella notte di martedì scorso l’ha portato nel carcere di Bancali.

E la domanda è semplice: se - come sembra - nell’ordinanza si fa riferimento alla relazione dello psichiatra che aveva visitato Giuseppe Pisano (cosa sottolineata anche dalla mamma del ragazzo) e quindi si indica la necessità di una particolare attenzione, perché il 26enne è finito in cella con un altro detenuto che non era neppure consapevole del pericolo appena arrivato? È solo uno degli interrogativi che continuano a circolare e al quale cercheranno di dare risposte gli ispettori del Ministero. In questi casi il percorso a ritroso consente di risalire a chi ha dato le disposizioni e perché, di accertare se sono state valutate in maniera adeguata le criticità e anche la pericolosità della persona appena arrivata in carcere. E per quali motivi è stata decisa una collocazione che potrebbe anche non essere stata idonea e, anzi, pericolosa per l’incolumità stessa del nuovo arrivato e del detenuto che già si trovava in cella.

Va avanti intanto l’inchiesta della procura della Repubblica di Sassari affidata al sostituto Angelo Beccu. Nei giorni scorsi è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Graziano Piana e oggi, alle 11.30, dovrebbe svolgersi l’interrogatorio di garanzia di Giuseppe Pisano davanti al gip Giuseppe Grotteria.

I carabinieri del Ris di Cagliari hanno effettuato i rilievi nella cella (sigillata dopo l’omicidio) e sono stati acquisiti i video registrati dalle telecamere del sistema di sorveglianza. Si tratta di elementi importanti che serviranno a ricostruire le diverse fasi di una scena terribile. Dopo l’interrogatorio di garanzia la difesa di Giuseppe Pisano deciderà quali iniziative intraprendere in relazione anche alla necessità di cure psichiatriche che una struttura carceraria non può garantire, tanto meno Bancali.