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di Antonio Palma

fanpage.it, 2 ottobre 2023

Le autorità israeliane hanno imposto a Khaled El Qaisi la consegna del passaporto che sarà sequestrato per almeno una settimana. L’uomo “non può muoversi dai Territori” e “non ho certezze su un prossimo rientro” ha spiegato la moglie.

È stato scarcerato Khaled El Qaisi, il giovane ricercatore italo-palestinese che era detenuto in Israele dall’agosto scorso. La decisione è arrivata nel corso dell’udienza sul suo caso davanti a un tribunale di Rishon le Tzion, nell’area metropolitana di Tel Aviv. A darne notizia i familiari e le associazioni che da settimane stanno seguendo il suo caso.

Per Khaled El Qaisi però non si tratta di una libertà completa. I giudici, infatt,i hanno acconsentito alla scarcerazione del ricercatore dell’Università La Sapienza ma solo a determinate condizioni tra cui quella di rimanere a disposizione dell’autorità giudiziaria israeliana senza allontanarsi dal Paese.

Le autorità israeliane gli hanno imposto la consegna del passaporto che sarà sequestrato per almeno una settimana. “Deve restare a disposizione delle autorità alle quali ha dovuto consegnare il passaporto. Le indagini continuano e non sappiamo a cosa porteranno, ma speriamo che Khaled possa rientrare al più presto in Italia” spiegano da Amnesty Italia, confermando che al momento ancora non sono chiari i motivi dell’arresto.

La notizia della scarcerazione di Khaled El Qaisi è stata confermata dalla moglie Francesca Antinucci, spiegando che l’uomo andrà a Betlemme dove soggiornerà per i prossimi sette giorni. El Qaisi non è costretto a restare a casa e può muoversi ma sempre rispettando le condizioni imposte dal Tribunale israeliano. “Per una settimana non può muoversi dai Territori” ha spiegato la moglie, rivelando che nessuno dei familiari è riuscito a parlargli direttamente.

“Sono sollevata ma al momento non ho certezze su un prossimo rientro di Khaled in Italia, restiamo in allerta. Nessuno di noi è ancora riuscito a parlare con lui” ha affermato la moglie del ricercatore italo-palestinese, aggiungendo: “Per ora posso dire solo che non si tratta di domiciliari ma che fino all’8 ottobre c’è divieto di espatrio e obbligo di restare a disposizione delle autorità giudiziarie”.

El Qaisi era stato fermato e arrestato dalle autorità israeliane lo scorso 31 agosto mentre rientrava con moglie e figlio di 4 anni da una vacanza in Palestina, a Betlemme, trascorsa con i parenti paterni. Al giovane, durante la detenzione, è stato impedito di parlare con i familiari e con i propri legali e anche le autorità italiane non hanno capito le ragioni della detenzione. Non è stata formalizzata alcuna accusa ma le indagini sul suo conto proseguono e, secondo il Tribunale israeliano, finché non si concluderanno non potrà lasciare il Paese.