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di Josephine Carinci

ilsussidiario.net, 17 febbraio 2024

Le carceri minorili sono in emergenza: 516 i reclusi al 31 gennaio 2024, un numero mai visto prima dal 2006. Aumento per effetto del decreto Caivano? Tra le statistiche pubblicate dal ministero della Giustizia, c’è un dato che mette in evidenza l’emergenza storica vissuta dal sistema carcerario italiano. 516: è questo il numero dei ragazzi e delle ragazze reclusi negli istituti penali per minorenni (Ipm) al 31 gennaio 2024. Si tratta del più alto numero mai registrato prima d’ora dal 2006, da quando vengono diffuse le statistiche sulla giustizia minorile. Un anno fa, i minorenni e i giovani adulti (18-24 anni) reclusi negli Ipm erano 385, dunque circa un terzo in meno. Il numero è sempre oscillato tra 300 e 450 dal 2006 ad oggi, con alcuni picchi nel 2009 (503) e nel 2012 (508). Quello del 2024, però, li supera e mette in evidenza come il sistema carcerario sia al collasso, anche per quanto riguarda i minori.

Gli Ipm attivi in Italia sono diciassette: il più grande è quello di Milano che ospita 71 persone. Proprio l’istituto milanese ha fatto registrare l’aumento più evidente rispetto a un anno fa, quando le presenze erano soltanto 25, come spiega Avvenire. Aumento consistente anche nel numero di detenuti rientrante nella fascia 16-17 anni, passati da 164 a 273. Nel gennaio 2023 il numero dei detenuti presenti negli Ipm era diviso in maniera quasi paritaria tra minorenni (193) e giovani adulti (192). Oggi, invece, i minorenni sono 309 contro 207 giovani adulti. Inoltre circa la metà dei minorenni detenuti (151) è ancora in attesa di primo giudizio.

I numeri delle carceri minorili confermano una situazione sempre più difficile. Attualmente il sistema carcerario conta 60 mila detenuti a fronte di una capienza di 51 mila posti, con un numero record di suicidi: sono 19 da inizio anno. Nell’istituto penitenziario minorile di Airola, a Benevento, due giovani detenuti in isolamento per scabbia, hanno distrutto la propria cella e aggredito tre agenti penitenziari, per poi compiere su ste stessi atti di autolesionismo, spiega Avvenire. A denunciare la vicenda è stato Donato Capece, segretario generale del Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria: “Va fatta, inevitabilmente, un’attenta analisi di quanto sta accadendo, nella giustizia minorile”.

“Da molto, troppo tempo - ha spiegato Capece - arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario minorile: Catania, Acireale, Beccaria, Torino, Treviso, Bologna, Casal del Marmo a Roma, Nisida, Bologna, Airola… Abbiamo registrato e continuiamo a registrare, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori d’Italia”. Al sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari è stato avanzato un appello: quello che il problema degli istituti di pena per minorenni venga affrontato con strumenti e approcci adeguati ai tempi. A favorire l’aumento dei minori in carcere, anche le misure contenute nel decreto legge Caivano.