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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 15 settembre 2023

Il Garante siciliano diritti dei detenuti ha visitato il Cpr di Trapani. Nel centro di permanenza e rimpatri (Cpr) di Trapani è emersa la problematica della mancata nomina tempestiva dei difensori per gli immigrati trattenuti nella struttura. Gli avvocati si sono anche lamentati della mancanza di locali adeguati per condurre attività difensive preliminari alle udienze, così come emerge la problematica di diversi migranti con evidenti disabilità mentali, spesso dovute a gravi traumi cranici subiti in passato. Santi Consolo, Garante dei Diritti dei Detenuti per la Sicilia, la settimana scorsa ha quindi effettuato una significativa visita al Cpr di Trapani per sondare e cercare una risoluzione di questi problemi. All’arrivo, il Garante è stato accolto presso gli uffici della Presidenza del Tribunale di Trapani dalla Presidente Daniela Galazzi, insieme all’avvocato Pietro Longo, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trapani, e all’avvocato Marco Siragusa, Presidente della Camera Penale di Trapani.

La presenza di numerosi avvocati ha sottolineato l’importanza delle questioni relative ai diritti legali degli immigrati trattenuti nel CPR. Durante l’incontro, gli avvocati hanno enfatizzato la necessità di garantire nomina tempestiva dei difensori per gli immigrati detenuti nel CPR. Hanno anche richiesto locali adeguati per condurre attività difensive preliminari alle udienze e la trasmissione puntuale degli atti di nomina dei difensori ai giudici preposti alle udienze. I rappresentanti della Camera Penale di Trapani hanno anche sollevato la questione dell’; accoglienza all’interno dell’Istituto Penitenziario di Trapani, chiedendo condizioni migliori per svolgere il loro compito difensivo in modo efficiente e tempestivo.

L’incontro si è svolto in modo costruttivo, con gli avvocati che si sono mostrati fiduciosi riguardo agli sviluppi futuri delle discussioni con il Garante. Quest’ultimo, vistando il CPR di Trapani, ha incontrato i rappresentanti della Prefettura, della Questura, delle Forze dell’Ordine e la direttrice dell’Ente gestore del centro. Tutti hanno garantito la massima cooperazione e fornito al Garante tutta la documentazione richiesta. Il confronto sulle problematiche legate all’immigrazione è stato costruttivo, con impegni diretti per affrontare le criticità dovute anche alle complesse operazioni di gestione del centro, che è stato notevolmente ridotto a seguito di un incendio avvenuto l’anno precedente. Nonostante le sfide, il flusso di immigrati in arrivo è in costante aumento, rendendo urgente la garanzia dell’informazione legale e dell’orientamento per gli immigrati, al fine di consentire loro la nomina tempestiva di un difensore e la comunicazione con le autorità giudiziarie competenti.

È importante sottolineare che queste richieste sono in linea con la direttiva 2013/ 33/ UE, che stabilisce l’obbligo di fornire informazioni scritte in una lingua comprensibile al richiedente e di comunicare tali informazioni anche oralmente, se necessario. La direttrice dell’Ente gestore del CPR ha accolto positivamente le richieste del Garante e ha promesso di evitare disagi e inconvenienti futuri per i difensori. Successivamente, Santi Consolo ha incontrato gli immigrati nel CPR, verificando personalmente le loro condizioni. È emerso che alcuni presentavano evidenti disabilità mentali, spesso dovute a gravi traumi cranici subiti in passato. In un caso particolare, un’ernia inguinale di notevole entità non aveva portato al ricovero in strutture esterne, perché - a detta degli immigrati - i sanitari avrebbero sostenuto che non necessitasse di un intervento urgente.

Le condizioni di pernottamento nel CPR erano di notevole interesse. Letti, tavoli e sedili erano realizzati in cemento armato per prevenire incendi e danneggiamenti, mentre i servizi igienici e le docce erano anch’essi costruiti seguendo standard di sicurezza elevati. Santi Consolo ha inoltre valutato la qualità del cibo fornito da un servizio di catering esterno, raccomandando alla direttrice di tenere in considerazione le tradizioni e le preferenze alimentari dei paesi di origine delle persone ospitate. Il Garante ha concluso la sua visita con saluti cordiali alle autorità presenti, sottolineando l’importanza della collaborazione reciproca per migliorare le condizioni dei detenuti e garantire i loro diritti.