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di Liana Milella

La Repubblica, 4 settembre 2023

Già, riparte il treno della giustizia. Ma il piede è sbagliato. Al via le audizioni, alla Camera, per separare le carriere dei magistrati, pm da una parte, giudici dall’altra. E per riscrivere le regole della prescrizione e tornare all’antico. E al Senato sul primo disegno di legge Nordio (via l’abuso d’ufficio, intercettazioni e prime indagini altrettanto segrete). Sfilano le stesse persone, gli stessi presidenti, dell’Anm Santalucia, dell’Anac Busia, delle Camere penali Caiazza, del Cnf Greco, dell’Anci De Caro. Sanno tutti cos’hanno da dire. Sono stati sentiti mille volte.

Ma il punto è un altro: sono davvero questi i temi urgenti da affrontare? Ne è convinto Enrico Costa di Azione che ancora una volta sollecita il Guardasigilli Carlo Nordio a presentare il ddl costituzionale sulla separazione delle carriere. E lo rimbrotta perché ha fatto partire “commissioni zeppe di magistrati su tutto, ma su questo tema nulla”. Per lui è il segnale di una “frenata”.

Ma i protagonisti della giustizia si stanno guardando intorno? Hanno letto le cronache di questo terribile agosto? La violenza ingiustificata si affaccia di continuo. Un tam tam giornaliero. Fa paura alle persone sane. Compiace le menti deviate, sadiche, criminali. Volutamente enfatizzata attraverso i social dove si scatena una morbosa caccia all’immagine più cruenta. A Palermo una ragazza violentata da sette individui. A Caivano stessa violenza, ripetuta all’infinito, su quasi bambine. Ad Anagni il gioco sadico colpisce una povera capretta. Con genitori che cercano perfino di coprire le responsabilità di chi l’ha uccisa pigliandola a calci. In Abruzzo basta un fucile per uccidere una mamma orsa che aveva l’unica colpa di portare in giro i suoi piccoli e non aveva mai aggredito nessuno.

Non è la violenza il tema del giorno? Non è la necessità di rafforzare gli organici della magistratura per inquisire e processare in gran fretta gli autori dei reati? Non è necessario bandire dai social qualsiasi diffusione della violenza interrompendo un circuito infernale? Non è stato un gravissimo errore consentire il possesso di armi per una giustizia fai da te sugli animali?

Dobbiamo aspettare che venga colpito un bambino per ripensarci? Non è tempo di cancellare qualsiasi giudizio accelerato - patteggiamento o abbreviato che sia - per crimini come questi? Non è ora di ripensare il circuito delle carceri per rieducare gli uomini violenti? Tutto questo è necessario, e le toghe devono essere protagoniste della nuova stagione. Ne servono molte di più e non è tempo di separare le carriere. È tempo di ergere un muro altissimo contro la violenza. L’idea stessa di commetterla dev’essere fonte di paura per il proprio futuro. Altro che video sui social… È tempo di sessioni straordinarie, alla Camera e al Senato, per occuparsi subito di tutto questo. Lasciamo il resto nel cassetto.