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di Silvia Mancinelli

Adnkronos, 15 novembre 2022

Un numero mai tanto alto, che non si ferma e cresce. L’ultimo suicidio ieri mattina, ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino. “È una strage senza fine - commenta Aldo di Giacomo, segretario generale di S.Pp. Polizia Penitenziaria. Non è pensabile che in meno di un anno si siano uccise oltre ottanta persone, giovanissimi per lo più e con pene irrisorie. A suicidarsi sono quelli che in galera non ci devono stare, alcol o droga dipendenti, malati psichiatrici: insomma, i soggetti più fragili, gli stessi che creano disordini all’interno dell’istituto penitenziario”.

Ma come arginare una marea di eventi critici, suicidi in primis ma anche aggressioni, rivolte, che non pare arretrare? “La prima cosa che va fatta è costruire nuove carceri - spiega il sindacalista - evitare che in galera ci sia questa tipologia di detenuti per i quali il carcere è peggiorativo. Oltre alle chiacchiere, si provveda immediatamente ai fatti o le morti continueranno. Ogni settimana gli agenti in servizio salvano in media tre detenuti dal suicidio. Il carcere è diventato un posto dove i soggetti più fragili non vengono curati e patiscono le pene dell’inferno”.