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Il Dubbio, 14 giugno 2023

Pubblichiamo di seguito una lettera dal carcere di Torino, sezione femminile, sottoscritta da ben 114 detenute presenti nel padiglione. Sono le “Ragazze di Torino”, che chiedono di aiutarle a sostenere la proposta di legge avanzata dal parlamentare di Italia Viva Roberto Giachetti sulla liberazione anticipata speciale.

Abbiamo deciso di scriverVi perché non possiamo tacere rispetto a tutto ciò che sta accadendo nelle carceri ed anche perché siamo stanche di non essere considerate persone e di non meritare un futuro. Futuro che invece sarebbe previsto dalla legge, ma si sa che chi finisce “dentro” vive in una grande contraddizione: essere condannato a pagare i suoi sbagli in luoghi ed in un sistema che per primi non rispettano la legalità e non assolvono alle loro funzioni.

Siamo convinte che per ottenere qualcosa ed opporci al vecchiume del carcere, dobbiamo agire come cittadine e con civiltà per far sì che i nostri diritti vengano riconosciuti; stare buttate sulla branda in cella porterebbe al nulla: solo al nostro completo sfascio. Ci auguriamo che anche da altre carceri partano appelli perché si concretizzi un intervento urgente che renda meno infernale la vita reclusa e di tutta la comunità penitenziaria.

Ad oggi sono già 30 coloro che si sono tolti la vita in carcere: non hanno avuto la forza d combattere per sopravvivere a tutto ciò, due di loro sono morti a seguito dello sciopero della fame nel silenzio assoluto: è assurdo! Molti tra coloro che lavorano nelle istituzioni si spendono(giustamente) per ciò che avviene all’estero rispetto ai diritti negati, poi però non hanno il coraggio e la fermezza di portare avanti una battaglia per cambiare la situazione indegna in cui versano le carceri italiane, ennesimo esempio di quanto questo tema non portando voti e consensi venga trascurato.

Il carcere non è un mondo a sé non è altro da Voi, anche se la narrazione di massa lo descrive in tal senso; siamo uomini e donne che una volta usciti saranno riconsegnati alla società: si, ma come? Questo dovrebbe interessare a tutti: a “sinistra” come a “destra”.

Fortunatamente, così sole non siamo perché è già stata depositata una proposta di legge da Roberto Giachetti scritta con il contributo di Nessuno Tocchi Caino, che prevede l’aumento della liberazione anticipata per coloro che hanno un buon comportamento durante la detenzione, non sarebbe un regalo quindi, ma un beneficio ottenuto da chi è meritevole. È molto difficile non esplodere in carcere, ma la maggioranza tra noi ha un comportamento regolare, nonostante di continuo attraverso alcune notizie si descrivano i detenuti come violenti aggressori e basta.

Con questo appello ci rivolgiamo a tutte quelle realtà che si occupano di carcere e si impegnano perché ognuno di noi non venga considerato solo per il reato compiuto in passato (se lo ha compiuto...), ai garantisti delle persone private della libertà, ai collettivi, a chi crede nel diritto e a chi non è omologato al populismo penale. Ci rivolgiamo a tutti voi perché sosteniate il nostro appello attraverso i vostri canali e nelle sedi opportune.

Infine ci rivolgiamo ai Giornalisti e a quelle redazioni che non distorcono la realtà e con onestà intellettuale e coraggio danno spazio ai problemi della giustizia penale e dei penitenziari, si occupano quindi degli ultimi tra gli ultimi: noi dal basso continueremo anche grazie a Voi ad alzare la nostra voce... Oltre le sbarre e le prigioni mentali! Supportateci.

Grazie, un abbraccio prigioniero dalle Ragazze di Torino