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di Francesco Mantia

La Sicilia, 29 maggio 2023

Un nuovo dramma si è consumato nelle carceri siciliane. Nella casa circondariale di Siracusa un uomo di 42 anni, della provincia di Palermo, ha compiuto il gesto estremo mentre si trovava da solo in cella. L’episodio è avvenuto nel primo pomeriggio e ad accorgersi del fatto sono stati due detenuti, che con il dirigente sanitario, hanno tentato invano di rianimare la vittima con un massaggio cardiaco.

Il detenuto era giunto da qualche giorno all’istituto di pena siracusano, trasferito dal carcere di Brucoli per trovare maggiore tranquillità. “Parlando con i suoi compagni di cella - spiega il Garante dei detenuti della casa circondariale, Giovanni Villari - non ci sarebbe stato alcun segno premonitore. Sembrava sereno e, poco prima di ritirarsi nella stanza, aveva anche fatto la spesa nello spaccio”.

La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per questo nuovo caso di suicidio tra le sbarre che si aggiunge alla morte di due detenuti a seguito dello sciopero della fame che avevano inscenato nel carcere di Augusta e al tentativo di suicidio di un altro detenuto sempre nella Casa di reclusione megarese. Si tratta del terzo morto nel giro di trenta giorni negli istituti di pena della provincia aretusea.

Intanto, per i due casi di Augusta, il ministro per la Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato doverose attività ispettive per verificare quanto avvenuto. Rispondendo a un’interrogazione del senatore Antonio Nicita, il Guardasigilli ha detto: “Non sono emersi deficit dei doveri a cui è tenuta l’amministrazione penitenziaria ma vi sarebbero pluralità di competenze”.

Il siciliano Z.L.D. aveva inscenato uno sciopero della fame 27 febbraio ritenendo di essere detenuto ingiustamente ed è morto il 24 aprile dopo il ricovero in ospedale. Il ministro ha detto che accusava problematiche di natura psichiatrica tanto che il magistrato di sorveglianza aveva chiesto il trasferimento temporaneo al carcere di Barcellona ed era in attesa dì posto letto.

Il cittadino russo P.B., aveva intrapreso la protesta dal 26 marzo per la mancata estradizione; il 2 maggio era stato ricoverato all’ospedale di Siracusa dove è deceduto il 9 maggio. “Sono in corso accertamenti ha detto il ministro della Giustizia - per stabilire le cause del decesso”. “Questi episodi - ha commentato Villari - rappresentano una sconfitta perché non ci accorgiamo del malanno interiore vissuto da alcuni detenuti”.