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di Francesco Patanè

La Repubblica, 22 novembre 2023

Una cooperativa di reclusi sta per aprire accanto al penitenziario Cavadonna un laboratorio di pasticceria grazie ai fondi europei. “Costruiamo inclusione”. Vent’anni fa nasceva a Siracusa la cooperativa L’Arcolaio con il primo laboratorio per la realizzazione di pane e dolci tipici siciliani all’interno del carcere Cavadonna. Oggi sta nascendo il primo stabilimento di produzione dolciaria accanto all’istituto di pena grazie al progetto Small2Big dell’Unione europea, gestito in Italia da Cooperazione finanza impresa (Cfi). Una struttura dove lavoreranno detenuti ed ex detenuti e andrà a completare la filiera di L’Arcolaio che gestisce oltre al laboratorio di dolci anche 13 ettari di campi coltivati ad erbe aromatiche.

“Il nostro core business rimangono le mandorle - racconta Giuseppe Pisano, presidente della cooperativa - La nuova struttura ci permetterà di ampliare l’offerta dei nostri prodotti e di potenziare la nostra funzione di reinserimento sociale dei detenuti”. La cooperativa sociale siciliana è stata fondata nel 2003. Dal laboratorio all’interno del carcere Cavadonna sono usciti i dolci tipici siciliani col marchio Dolci evasioni. Un successo a livello nazionale centrato dai 20 dipendenti, fra detenuti ed ex carcerati, che hanno contribuito a portare il marchio sugli scaffali di Altromercato, NaturaSì e Eataly. Oggi L’Arcolaio ha un fatturato di 700 mila euro ed è pronto per raddoppiare i numeri.

“Prendo in prestito una frase dell’editore americano Malcom Forbes che diceva: “Mi è del tutto indifferente se un uomo viene da Harvard o da Sing Sing. Noi assumiamo l’uomo, non la sua storia” - continua Pisano - Noi lavoriamo con i detenuti della casa circondariale di Siracusa. Ci occupiamo del loro reinserimento sociale e lavorativo. A tale scopo, la cooperativa ha avviato, all’interno del carcere, un’attività di impresa sociale per la produzione dolciaria da agricoltura biologica. In questo modo, intendiamo dare il nostro contributo all’evoluzione del sistema penitenziario verso una vera funzione rieducativa della pena e la conseguente riduzione della recidiva”.

Un successo che ha spinto L’Arcolaio a investire anche grazie al progetto europeo gestito da Cfi. Serviva una nuova struttura produttiva, accanto al carcere, per consentire alla cooperativa di aumentare il volume d’affari e di conseguenza raddoppiare il numero dei lavoratori, tutti con un presente o un passato nel carcere di Siracusa.

“Costruire inclusione sociale, welfare di comunità e, insieme, generare buona occupazione e reddito stabile per le persone coinvolte sono, da sempre, “le cifre” dell’attività di Arcolaio - sottolinea Mauro Frangi presidente di Cooperazione Finanza Impresa (Cfi) - La sfida è realizzare un salto di qualità importante e accrescere la capacità di perseguire quegli obiettivi in modo duraturo e sostenibile. Abbiamo investito in 50 imprese cooperative sociali e di lavoro di minore dimensione grazie al progetto “Small2Big”, voluto e sostenuto dalla Commissione Ue”. Grazie al progetto europeo l’Arcolaio si pone l’obiettivo di rafforzare il rapporto con il territorio creato negli ultimi 20 anni di attività per la diffusione di una cultura dell’economia civile e di pratiche che favoriscano l’inclusione delle persone fragili. “L’abbiamo chiamato “Cavadonna Lab” e prevede progetti didattici e formativi legati alla promozione dell’economia civile - dice Giuseppe Pisano. Oltre naturalmente alla realizzazione del nuovo impianto, in grado di rendere più efficiente l’attività produttiva, consentendo alla cooperativa di sviluppare nuove linee di lavorazione, di aumentare i volumi di produzione e di ampliare il paniere dei prodotti, in modo da aggredire nuovi mercati. Una maggiore disponibilità finanziaria significherà investire nel circuito dell’economia sociale e circolare e, in particolare, la possibilità di aumentare i livelli occupazionali di persone fragili, soprattutto detenuti ed ex detenuti”.