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di Dario Ferrara

Italia Oggi, 1 dicembre 2023

Condizionale condizionata per stalker e uomini violenti verso le donne. Per ottenere la sospensione della pena al condannato non basta frequentare i corsi di recupero con cadenza almeno bisettimanale, ma deve superarli: spetta al giudice valutare sia la partecipazione sia l’esito positivo. E se con la condizionale viene meno la misura cautelare disposta in precedenza possono comunque scattare misure di prevenzione come la sorveglianza speciale o il soggiorno obbligato. Lo prevede la legge n. 168/2023, pubblicata in G.U. n. 275 del 24/11/2023, che entrerà in vigore sabato 9 dicembre.

Riabilitazione necessaria. La legge anti-femminicidi modifica le norme introdotte dal codice rosso, la legge n. 69/2019. Solo l’ok sul corso di recupero consente di riconoscere la condizionale a chi ha compiuto o tentato reati di violenza domestica o di genere il tutto con l’aiuto di enti e associazioni specializzate in prevenzione e assistenza psicologica, finanziati dalla legge di bilancio 2022 (la n. 234/2021). Oltre a lesioni personali aggravate, atti persecutori e maltrattamenti in famiglia, l’elenco dei reati per i quali è necessario il percorso di riabilitazione comprende delitti come stupro, sfregio al viso, violenza sessuale (anche di gruppo), corruzione di minorenne e atti sessuali con un minore, tentato omicidio.

Rischio revoca. Il provvedimento che fa venire meno le misure cautelari per effetto della condizionale va comunicato all’autorità di pubblica sicurezza affinché valuti se chiedere la sorveglianza speciale o l’obbligo di soggiorno: la sola sospensione della pena non costituisce di per sé motivo per applicare le misure di prevenzione. Sulla richiesta il Tribunale decide in dieci giorni e qualsiasi violazione della misura va comunicata al pm: può scattare la revoca della condizionale.

Assenza pesante. Il giudice si avvale degli uffici di esecuzione penale esterna (Uepe) per individuare sia l’ente cui assegnare il condannato sia lo specifico percorso di recupero. E anche una sola assenza ingiustificata, oltre che ogni violazione degli obblighi, pesa sulla revoca del beneficio. Spetta ai centri di riabilitazione comunicare subito qualsiasi problema che emerge nel percorso, mentre compete all’Uepe accertare che il condannato partecipi effettivamente alle attività e comunicarlo al pm presso il giudice che ha emesso la sentenza. Idem vale per gli inadempimenti.

Caivano docet. Anche la legge n. 159/2023, che ha convertito il dl Caivano (decreto legge n. 123/2023), subordina la condizionale a obblighi specifici, stavolta per i pusher, intervenendo sul dl sicurezza urbana (decreto legge n. 14/2017): se lo spaccio di droga è avvenuto nei pressi di esercizi pubblici, il beneficio scatta solo col divieto di accedere a locali individuati ad hoc.