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di Davide Varì

Il Dubbio, 12 agosto 2024

Le proposte della Lega, le posizioni del Governo e delle opposizioni, e il ruolo delle misure cautelari nel sistema penitenziario italiano. Il futuro politico-giudiziario di Meloni e soci passa anche da qui. Il dibattito sulla giustizia in Italia ha riacceso l’attenzione sulla custodia cautelare e sul sovraffollamento carcerario, questioni di cruciale importanza per il futuro del sistema penale. A luglio, mentre il Parlamento approvava il decreto “Carceri sicure”, il Governo italiano si riuniva per discutere soluzioni a breve e medio termine per affrontare l’emergenza nelle carceri.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha sottolineato la necessità di interventi rapidi, dichiarando: “Ho prospettato alla presidente Meloni soluzioni per il sovraffollamento carcerario. Su questo tema chiederò un incontro al Presidente della Repubblica”. Questo intervento evidenzia l’urgenza di riforme che possano alleggerire la pressione sul sistema penitenziario italiano.

Proposte di riforma della custodia cautelare - Forza Italia, in linea con il ministro Nordio, propone di rivedere i criteri per la carcerazione preventiva, eliminando il pericolo di reiterazione del reato come motivo per il ricorso alla detenzione preventiva. Questa proposta trova il consenso anche nella Lega, sebbene con diverse sfumature all’interno del partito. Al contrario, Fratelli d’Italia assume un approccio più cauto, come espresso dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani: “Prima di procedere, se ne parlerà con il ministro e all’interno della maggioranza. Non ci sono testi scritti, ma valuteremo con prudenza”. Sul fronte delle opposizioni, emergono aperture interessanti. Azione e Italia Viva si mostrano disposti a collaborare. Matteo Renzi ha proposto una limitazione della custodia cautelare per reati di lieve entità, mentre Roberto Giachetti di Italia Viva ha avanzato una proposta di legge per ampliare la “liberazione anticipata” da 45 a 60 giorni ogni sei mesi, e in alcuni casi fino a 75 giorni. Questa proposta, discussa alla Camera a luglio, verrà ripresa dopo la pausa estiva.

Il dibattito sullo “scudo penale” per i presidenti di Regione - Nel contesto della giustizia, la Lega ha lanciato la proposta di uno scudo penale per i presidenti di Regione, che differirebbe le indagini a loro carico fino al termine del mandato. Questo tema si intreccia con la vicenda del governatore della Liguria, Giovanni Toti, e vede Forza Italia possibilista, mentre Fratelli d’Italia ha già mostrato segni di resistenza. Le forze di opposizione, soprattutto del centrosinistra, si sono mostrate critiche, e anche Renzi ha espresso contrarietà a questa proposta.

Le prospettive future: separazione delle carriere e riforma costituzionale - Oltre alla custodia cautelare, un’altra questione di rilievo riguarda la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante. Questa riforma, parte integrante del disegno di legge costituzionale, entrerà nel vivo del dibattito parlamentare a settembre, ma i tempi per la sua attuazione potrebbero essere lunghi. L’obiettivo del governo è procedere con cautela, garantendo che la riforma si sviluppi parallelamente all’introduzione del premierato.

La giustizia resta un tema caldo dell’agenda politica italiana. Le diverse proposte di riforma, dalla custodia cautelare alla separazione delle carriere, riflettono la complessità e l’urgenza di trovare un equilibrio tra efficienza, garanzie costituzionali e tutela dei diritti dei cittadini. Il governo e il Parlamento dovranno lavorare in sinergia per affrontare le sfide che si profilano all’orizzonte, cercando soluzioni che possano coniugare la sicurezza con il rispetto dei diritti fondamentali.