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ansa.it, 3 luglio 2023

Detenuti fra il pubblico e in scena a rivisitare Shakespeare. Il teatro ha una sua magia capace di trasformare le cose, anche il carcere Maiano di Spoleto che per due giorni, durante il festival dei Due Mondi, si trasforma in un luogo incantato, palcoscenico di uno spettacolo a cui ogni sera assisteranno 1.200 spettatori ‘da fuori’ e 300 ospiti del carcere.

I detenuti non saranno solo fra il pubblico, ma anche e soprattutto in scena per “Sogni di una notte di mezza estate”. Sogni e non sogno perché questo è il risultato di un lavoro che iniziato a settembre sulla commedia di William Shakespeare mischiando le vicende dello spiritello Puck e della regina delle fate Titania con i loro sogni “che sono sogni di libertà” ha spiegato Giorgio Flamini, della compagnia SIneNOmine, che da dieci anni lavora in carcere.

Il carcere è sotto incantesimo, mentre gli spettatori aspettano di entrare le lancette di un enorme orologio iniziano a girare al contrario, arrivano fate e folletti e la porta della casa di reclusione si apre per farli entrare in una nuova dimensione. Il progetto pensato da Flamini è a dir poco ambizioso e coinvolge praticamente tutto il Maiano dove sono detenute 445 persone. Sono 120 gli artisti coinvolti fra detenuti e non (attori, coristi danzatori).

Le scene sono state realizzate dai detenuti del percorso di secondo livello artistico della scuola del carcere, la costruzione dell’allestimento itinerante e lo sviluppo del palcoscenico sono stati realizzati da detenuti e agenti Mof (quelli cioè che si occupano della manutenzione ordinaria) della falegnameria e dell’officina della Casa di Reclusione. Sempre agenti e detenuti sono gli elettricisti. Facile immaginare perché i 1.200 biglietti del debutto il 5 luglio siano già sold out, mentre non molti restano per il giorno successivo.

“È importante che il pubblico del festival entri, attraversi le mura e veda le celle” ha spiegato Flamini parlando anche di Je est un autre #2, mostra fotografica sulle prove dello spettacolo diffusa nei luoghi di mobilità alternativa della cittadina (come ascensori, scale mobili e tapis roulant). Lo spettacolo ha già avuto una anteprima parziale al Salone del Mobile di Torino, mentre ieri nel carcere sono entrati alcuni dei protagonisti della serie Mare Fuori che hanno poi partecipato a un incontro che rientra nel progetto Rai ‘La cultura rompe le sbarre’. “Il teatro ci rende liberi anche se siamo qua” ha spiegato uno dei detenuti alla TgR, liberi almeno sul palcoscenico, nei Sogni di una notte di mezza estate.