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La Nazione, 8 febbraio 2024

L’appello del presidente della Camera penale: “Grande collaborazione ma servono assunzioni”. “Il carcere di Maiano non deve essere un problema, ma deve rappresentare una risorsa per la città”. Sono le parole del presidente della Camera penale “Stefano Pecchioli” di Spoleto, l’avvocato Roberto Calai, che in occasione della prima giornata di sciopero indetta dall’Unione Camere penali italiane, insieme alle colleghe del consiglio, Marta Maestripieri e Francesca Pepperosa, ha posto l’attenzione sulle problematiche del carcere di Spoleto, visto che tra i motivi della protesta dei penalisti italiani che si materializza con l’astensione da tutte le attività, c’è anche il “peggioramento delle condizioni di vita a cui sono costretti i detenuti ristretti in carceri ormai al collasso”.

Il principale problema di Spoleto, ha spiegato l’avvocato Calai, è quello della carenza di personale che a causa della presenza di vari circuiti detentivi interni alla struttura (dal 41bis, fino alla media sicurezza) comporta anche difficoltà organizzative, che si possono ripercuotere anche sulla vita dei reclusi. A oggi il carcere di Maiano ospita circa 490 detenuti, per una dotazione di 281 unità con una forza operativa di 242 agenti, ne sono previsti 187, ma sono assegnate 153 unità per effettivi 142. Altre 23 unità andranno in pensione nei prossimi due anni. La carenza di agenti ed assistenti è evidente e si ripercuote su tutto il sistema.

L’avvocato Calai ci tiene a sottolineare l’ottimo rapporto di collaborazione che c’è con la direzione del carcere e mette in luce l’ulteriore problema di carenza di personale che riguarda l’ufficio di sorveglianza di Spoleto.

“Abbiamo la fortuna di avere tre magistrati molto preparati e competenti - afferma il presidente della Camera penale - come Manganaro, Gianfilippi e Restivo, costretti però a fare i conti con la grave carenza di personale amministrativo. L’ufficio prevede nove unità, ma ce ne sono solo tre a fronte di circa mille reclusi (Terni, Spoleto ed Orvieto)”. Una situazione molto simile a quella che riguarda anche la Procura della Repubblica, alle prese con una forte carenza di personale amministrativo. Stessa cosa anche per il Giudice di Pace dove a fronte di cinque unità c’è solo un cancelliere. “La Camera Penale di Spoleto che ad oggi è tornata a contare 35 iscritti, vuole essere un supporto per queste istituzioni - ha concluso il presidente - ed attivare rapporti di collaborazione. In tal senso è nostra intenzione incontrare anche l’amministrazione comunale e la curia per capire se ci sono i presupposti per implementare le attività di lavoro socialmente utile”.