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di Marina Catucci

Il Manifesto, 31 gennaio 2024

Un rapporto dell’Fbi, il primo di questo genere, ha rivelato che le scuole sono il terzo luogo dove avvengono più crimini d’odio negli Stati Uniti. Si parla di scuole che vanno dalla materna alle università, quindi il termine “crimine” va inteso con le giuste cautele, visto che coinvolge anche bambini di pochi anni, forse sarebbe più corretto parlare di una commistione di “azioni” o “episodi” e di crimini veri e propri, ma non per questo il dato è meno preoccupante. Leggendo il rapporto si vede che tra il 2018 e il 2022 l’agenzia ha rilevato più di 4.000 episodi d’odio nelle scuole, di cui oltre il 60% riguardano il ciclo che va dalla materna fino alle superiori, università escluse.

I casi più comuni riguardano atti di intimidazione, vandalismo e aggressione fisica. Il target della maggior parte di queste azioni sono gli studenti neri, seguiti da quelli Lgbtq+ ed ebrei. Nel 2022 i reati d’odio nelle scuole hanno registrato un aumento, e ne sono stati denunciati più di 1.300 fra scuole e campus universitari.

L’impennata nel 2022 rispetto ai due anni precedenti segnala anche il ritorno in presenza dopo il periodo pandemico che ha costretto molti studenti a casa; l’Fbi stessa lo sottolinea ed ha osservato nel suo rapporto che il calo del 3,9% delle segnalazioni di crimini d’odio dal 2019 al 2020 “potrebbe essere dovuto agli ordini di permanenza a casa legati alla pandemia che hanno causato il passaggio delle scuole dalle lezioni in presenza all’apprendimento online”. Al netto di questa precisazione l’Fbi ha sottolineato che gli atti d’odio contro gli studenti neri restano i più alti, si parla di 1.690 reati avvenuti nelle scuole nel corso dei cinque anni presi in analisi, seguiti da quelli contro gli studenti ebrei (745) e Lgbtq+ (741) che si equivalgono.

Nel rapporto i federali spiegano anche che gli episodi, a cui loro si riferiscono, chiamandoli “incidenti”, sono composti da uno o più reati commessi dallo stesso soggetto, o da un gruppo di persone che agiscono insieme nello stesso momento e luogo, pertanto, “un incidente può comportare più di un reato”. Questa é la prima volta che l’Fbi e il Dipartimento di Giustizia pubblicano un rapporto completo sui crimini d’odio nelle scuole con il fine di aiutare un’analisi più approfondita dell’incidenza di questi episodi, in modo che le forze dell’ordine e le amministrazioni scolastiche e locali possano lavorare per “mitigare o prevenire episodi futuri nelle scuole”. Il rapporto è particolarmente importante in quanto arriva nel mezzo della guerra tra Israele e Hamas che, secondo i gruppi di difesa, ha portato a un picco di episodi di antisemitismo e islamofobia.