sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Paola D’Amico

Corriere della Sera, 26 aprile 2023

La nuova legge bipartisan ribattezzata “Clean Slate” ha ripulito la fedina penale di condannati o pregiudicati con pene lievi. E non c’è bisogno di fare domanda: c’è un algoritmo. In varia misura e forme diverse è una strada che avevano già intrapreso anche altri Stati, dal sud al nord degli Usa: amnistie più o meno parziali per dare una “seconda possibilità” ai detenuti erano avvenute in Louisiana e Pennsylvania, Vermont e Utah, Florida e Georgia, Montana e Maine. Nessuna però come nel Michigan, dove nel periodo di Pasqua è entrata in vigore una riforma della giustizia firmata tre anni fa e che in pochi giorni ha ripulito completamente - e automaticamente, senza bisogno di richiesta - la fedina penale di 850mila condannati o pregiudicati con pene lievi. Reimmettendoli con questo solo atto, questo è il punto, nel mercato del lavoro.

È il risultato di una legge bipartisan ribattezzata “Clean Slate” (letteralmente “Tabula rasa”). Nel Michigan le persone con precedenti penali sono poco meno di tre milioni. In molti di questi casi si tratta di reati non violenti, con condanne piuttosto basse, o per fatti commessi da minorenni. (Succede anche in Italia, dove solo in Lombardia - per fare un esempio - i detenuti attualmente in carcere con condanna sotto i due anni sono un terzo dei cinquemila totali. Più tutte le migliaia che la loro condanna, analogamente bassa, l’hanno scontata e ora son fuori). Quel che accomunava tutti, prima della legge Clean Slate, è che anche una condanna minima restava registrata e diventava una barriera rispetto alla ricerca di qualsiasi lavoro.

“Questa riforma - ha detto John Cooper, direttore esecutivo di Safe & Just Michigan - produrrà invece un impatto immediato e automatico per più di un milione di persone, per le quali da un giorno all’altro si riapre una possibilità di accesso a un alloggio e a un lavoro”. La rivoluzione vera è che per avere la propria fedina ripulita - cosa che in teoria, a certe condizioni e dopo molto tempo era possibile anche prima, come da noi - non c’è più bisogno, come si diceva, di alcuna domanda di cancellazione. Che molti neppure presentavano, anche solo per l’imbarazzo. Ora fa tutto un algoritmo, che ogni giorno cerca nel database dei casellari giudiziari dello Stato le condanne idonee alla cancellazione. Solo nel primo giorno dell’entrata in vigore della legge, l’11 aprile, ne sono state cancellate 252.417. I reati non ammissibili alla cancellazione includono incendio doloso, abusi sui minori, reati sessuali di primo grado, omicidio di primo grado, aggressione criminale, omicidio colposo, stalking.