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di Viviana Mazza

Corriere della Sera, 28 agosto 2023

Il 28 agosto 1963 duecentocinquantamila persone parteciparono alla Marcia su Washington, che contribuì al passaggio di leggi storiche: il Civil Rights Act nel 1964 contro la segregazione razziale e il Voting Rights Act del 1965 che rimosse ostacoli al voto per gli afroamericani. C’è una iscrizione nel punto in cui il reverendo Martin Luther King pronunciò il famoso discorso “I Have a Dream” sui gradini del Lincoln Memorial. Alla vigilia dell’anniversario, sabato scorso una manifestazione ha sottolineato che bisogna “continuare la ricerca del sogno” di King.

“Stiamo tornando indietro” - Oggi il presidente Biden e Kamala Harris incontreranno alla Casa Bianca gli organizzatori ancora in vita della manifestazione del 1963 e i familiari del reverendo assassinato nel 1968. Ma l’anniversario cade in un momento difficile, tra denunce di soppressione del voto delle minoranze negli Stati repubblicani del Sud (ad esempio, rendendo difficile il voto per posta o modificando la mappa elettorale in modo che i distretti a maggioranza nera abbiano meno peso) e dopo la recente abolizione da parte della Corte Suprema dell’”affirmative action”, la politica di inclusione delle minoranze svantaggiate nell’accesso alle università.

Cade mentre molti, tra le minoranze e la sinistra, denunciano il clima di odio, la brutalità della polizia, il diverso trattamento nel sistema carcerario, la crescente violenza non solo contro gli afroamericani, ma anche contro comunità ebree, asiatico-americane, Lgbtq+. Proprio sabato un suprematista bianco ha ucciso tre persone nere in Florida con una pistola con una svastica. Martin Luther King III, il figlio maggiore del reverendo, si è detto “molto preoccupato” che gli Stati Uniti stiano “andando indietro invece che in avanti”. E Yolanda King, la nipote quindicenne: “Se potessi parlare a mio nonno oggi, gli direi che mi dispiace che siamo ancora qui, a dover promettere di dedicarci di nuovo a realizzare il tuo sogno. Il razzismo è ancora con noi, la povertà è ancora con noi e la violenza armata è entrata nei nostri luoghi di preghiera, nelle nostre scuole e nei nostri supermercati”.

Il discorso del sogno - “Ho un sogno: un giorno i miei quattro figli vivranno in una nazione dove non saranno giudicati per il colore della loro pelle ma per il loro carattere”. Alla manifestazione di sabato c’erano persone che ascoltarono dal vivo quelle parole, come Rosetta Manns-Baugh, 92 anni. È così delusa dai risultati raggiunti che ha smesso di cantare “We Shall Overcome”, ma si è presentata lo stesso, con figli e nipoti, alla manifestazione di sabato, dove c’erano solo alcune migliaia di persone, assai meno rispetto a 60 anni fa. Un sondaggio su 5.000 americani, condotto ad aprile dal “Pew Research Center”, rivela che gli americani più giovani e poco istruiti conoscono sempre meno la storia della Marcia su Washington e che sono soprattutto i bianchi (il 58%), e specialmente i repubblicani (il 67%), rispetto ai neri (solo il 30%) a ritenere che siano stati fatti “grandi progressi” nel superamento delle discriminazioni razziali dal 1963 a oggi. Il 32% dei neri (più che i latinos e gli asiatici) afferma che non sono stati fatti molti progressi. C’è un 37% dei repubblicani che sostiene che gli sforzi per l’uguaglianza siano andati “troppo oltre”, mentre tra coloro che credono che non sia fatto abbastanza, c’è pessimismo e la sensazione che il sistema dovrebbe essere completamente rivoluzionato.

“Stiamo tornando indietro” - Kamala Harris, la prima vicepresidente nera, ha denunciato i tentativi degli “estremisti” di riscrivere la Storia, inclusa l’approvazione in Florida di un programma scolastico, in linea con le leggi del governatore repubblicano e candidato alla presidenza Ron DeSantis, che ha suscitato polemiche per il modo di affrontare la schiavitù. Biden ha designato un monumento nazionale in onore dell’adolescente nero Emmett Till, ucciso nel 1955, ha nominato la prima donna nera alla Corte suprema, Ketanji Brown Jackson, e la prima portavoce nera e gay, Karine Jean-Pierre. Ma non è riuscito a far passare leggi per promuovere i diritti di voto a nel Congresso diviso.