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di Antonio Bravetti

La Stampa, 6 gennaio 2023

L’annuncio di Salvini dopo i fatti di Termini: “Novecento assunzioni per tutelare i cittadini”. Il centrodestra plaude. Il Pd: “Cerca consenso”. Un “maxi piano per garantire più sicurezza nelle stazioni italiane, sui treni e nelle aree ferroviarie”.

Matteo Salvini promette 900 assunzioni in tre anni: uomini e donne per “irrobustire il numero degli addetti alla sicurezza” e assicurare “serenità” sui treni e “tranquillità” negli snodi ferroviari d’Italia. Da Torino a Reggio Calabria, da Venezia a Cagliari, perché “tutelare i cittadini che lavorano e viaggiano è una priorità di questo governo”.

Non più le accise sulla benzina, i migranti o l’autonomia. Cambiano i tempi, si aggiornano le priorità. Ora “sulla scrivania del vicepremier”, come si legge in una nota diffusa ieri pomeriggio, c’è la criminalità nelle stazioni, argomento tornato in prima pagina con gli accoltellamenti di una turista israeliana a Termini e di un uomo a Milano Centrale.

Scettico il Pd: “Sono misure già programmate da tempo - osserva Enrico Borghi, responsabile Sicurezza della segreteria - non serve l’esasperazione di fatti di cronaca, sui cui ci si aspetterebbe più sobrietà. Purtroppo Salvini non riesce a distaccarsi dalla sua consueta abitudine di spettacolarizzare i fenomeni alla ricerca di consenso”.

Sempre ieri sono stati arrestati i due uomini che il 23 dicembre a Milano hanno rapinato il figlio 19enne di Salvini, Federico. “Spero che i delinquenti non tornino liberi tra qualche giorno”, dice il ministro delle Infrastrutture. Nelle stesse ore annuncia “oltre 300 assunzioni all’anno per tre anni, dal 2023 al 2025 compreso, fino a raggiungere un organico di 1.500 persone”, di supporto alle forze dell’ordine, in coordinamento col Viminale. Si aggiungeranno alle 735 che già presidiano treni, stazioni e Infrastrutture sensibili per la neonata FS Security, società del Gruppo FS.

Per lui che va, per lei che resta, cantava Pupo. Era Santa Maria Novella, mentre Salvini sogna in grande e “punta a innalzare il livello di tranquillità” in molte città: Torino, Milano, Genova, Verona, Venezia, Bologna, Firenze, Ancona, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo. E poi Trento, Trieste, Perugia, Pescara, Cagliari.

La fanfara leghista saluta l’annuncio con entusiasmo. “Dopo anni di lassismo a firma Pd - esulta il deputato Stefano Candiani - ora si cambia marcia e si parla con numeri e fatti. Ogni cittadino ha il diritto di sentirsi al sicuro”. Iperbolico Claudio Durigon, coordinatore della Lega nel Lazio: “Con Salvini maxi piano stazioni e treni anche a Roma, invece col Pd accoltellamenti”.

Mentre la deputata Simonetta Matone, che della capitale ha provato a essere pro-sindaca insieme a Enrico Michetti, sottolinea: “Finalmente più controlli e più sicurezza anche a Roma”. Fabrizio Cecchetti, deputato, non ha dubbi: “L’ottimo lavoro di Salvini al ministero in pochi mesi è già evidente”.

Le statistiche rilanciate ieri dal segretario delle Lega parlano di una criminalità già in calo: “Il Gruppo FS, con la progressiva introduzione dei gate, rileva dal 2015 una riduzione del numero dei furti dell’80,4%”.

Il vicepremier elenca tutte le minacce a cui far fronte: “Aggressioni ai lavoratori, furto di rame, atti vandalici come i graffiti, atti di sabotaggio, una massiccia presenza di viaggiatori senza biglietto, attività abusive di vario tipo come occupazioni, vendita illecita, presenze moleste”. Ora però, assicura l’europarlamentare Cinzia Bonfrisco, si “cambia passo”.