sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Carmelo Sardo

 

malgradotuttoweb.it, 30 luglio 2018

 

Ci sono morti silenziose, di cui nessuno parla. Non fanno "cassetta", come si dice. Scivolano nell'indifferenza e vengono seppellite nell'oblio. Quello stesso oblio in cui gli uomini che sono stati, annaspavano nelle loro vite inutili, prima che decidessero di farle sfumare per sempre. Sono le morti nelle nostre carceri. I suicidi dei detenuti, che non leggerete in nessun giornale, non ascolterete in nessun tg. A meno che il detenuto non fosse "famoso".

Sono giovani e sono anziani, senza nomi né storie roboanti; sepolti da ergastoli, o con qualche decina d'anni da scontare, che la prigione sfianca e logora. L'ultimo a decidere di "andarsene" per sempre è stato ieri un detenuto di Torre del Greco, condannato per droga: avrebbe finito di scontare la pena nel 2024: non ha saputo aspettare. Si è impiccato nel carcere di Poggioreale dov'era recluso. E se non fosse per il sindacato Sappe, non lo avremmo saputo.

Dall'inizio dell'anno sono già 24 i detenuti che si sono uccisi in cella e addirittura 585 quelli che sono stati salvati in tempo dai poliziotti penitenziari. La necessità di una riforma che metta i detenuti nelle condizioni di scontare meno obbrobriosamente la loro condanna è impellente; anche per garantire carceri più adeguati e maggiore sicurezza, nel tentativo di arginare questa strage silente di cui oggi non leggerete una riga da nessuna parte.