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La Stampa, 29 febbraio 2024

Il caso degli studenti manganellati a Pisa e poi i fatti di Torino con una volante aggredita da un gruppo di anarchici e antagonisti alimentano il dibattito politico. Il ministro degli Esteri: “Spesso chi attacca i poliziotti sono figli di papà radical chic”. E Piantedosi oggi riferisce alla Camera sui fatti di Pisa. Ieri l’aggressione ad una volante della polizia a Torino con le telefonate del Capo dello Stato, Sergio Mattarella al capo della polizia Pisani e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Oggi le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani che torna sui fatti di Pisa, con i manganelli contro gli studenti e poi sulla vicenda di Torino. E dice: “Bene la solidarietà di Mattarella, sbagliato fare i processi alla polizia”. E aggiunge: “Forza Italia rimane a forte sostegno delle forze dell’ordine, se qualcuno ha sbagliato deve essere sanzionato giustamente, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Sono figli del popolo e spesso quelli che li attaccano sono figli di papà radical chic, violenti che non hanno nessun rispetto della legge, dell’autorità dello Stato”. Che aggiunge: “Abbiamo visto quello che hanno fatto ieri gli anarchici a Torino - ha aggiunto - sono veramente indignato per quello che è accaduto”.

Ma oggi è anche il giorno di Piantedosi che, sei giorni dopo le botte agli studenti in corteo a Pisa, e il richiamo del presidente della Repubblica sul “fallimento” che queste rappresentano per le forze dell’ordine perché “l’autorevolezza” non si misura sui manganelli, riferirà alla Camera. Mentre la premier Giorgia Meloni conferma il sostegno del governo alla Polizia e mette in guardia dai rischi che potrebbero derivare da un crollo di fiducia nei confronti di chi garantisce la sicurezza. E Boccia interviene proprio sulle parole della premier: “Meloni dice che è pericoloso togliere il sostegno alla Polizia? Nessuno ha mai tolto il sostegno alla Polizia, così come alle altre forze dell’ordine e Forze armate, alla Protezione civile e ai Vigili del fuoco, che ringraziamo ogni giorno perché sono in prima linea. È pericoloso portare il ragionamento su questo piano, mi auguro che la Premier Meloni non facesse riferimento alle parole scolpite sulla pietra del Presidente della Repubblica. Una cosa è voler chiarire e condannare cosa è accaduto durante l’episodio gravissimo di Pisa, un’altra mettere in discussione il ruolo della Polizia.

Mi auguro che la destra non voglia proseguire su questo terreno securitario, hanno iniziato con un decreto rave che non serviva, hanno proseguito con provvedimenti bandiera per cui quando accade qualunque cosa intervengo con mazza e sicurezza” dice Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato, a Omnibus su La7. “Ma questa sorta di machismo della destra, per cui sono arrivati quelli duri e rigorosi e che frana davanti alla complessità della realtà, lo metterei da parte - ha proseguito Boccia - e mi confronterei su quanto sta accadendo nel nostro Paese e sul disagio dei giovani. Dopo l’informativa di Piantedosi spero che il Parlamento si ritrovi unito nel dare risposta alle famiglie di quei ragazzini delle medie e del liceo che sfilavano a Pisa, mentre i loro docenti e i genitori erano alla finestra. Evitiamo parole ambigue che nascondono un’insofferenza crescente verso tutto quello che non è condiviso da certa destra”.

Piantedosi riferirà alla Camera - Parole, quelle di Meloni, che arrivano nel giorno in cui si intrecciano due episodi non legati tra loro, ma che è invece il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a mettere in qualche modo in relazione: il trasferimento del dirigente del Reparto Mobile di Firenze Silvia Conti - da cui dipendono amministrativamente i reparti che hanno operato a Pisa - che prenderà servizio alla sezione anticrimine di Pescara e che tra sei mesi andrà in pensione, e l’assalto ad una volante della Polizia davanti alla questura da parte degli antagonisti avvenuto nel pomeriggio a Torino. “Un’inaccettabile atto di violenza” che è, sottolinea infatti il titolare del Viminale, “sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposti in questi giorni le forze dell’ordine e la Polizia in particolare”.

Sia la premier che il ministro - che oggi farà la sua informativa in Parlamento proprio sui fatti di Pisa - dunque, si schierano apertamente con i poliziotti, perché non si può parlare di loro “solo quando qualcosa non funziona”. Ribadendo, lo ha fatto nei giorni scorsi Piantedosi e lo ha fa oggi Meloni, che “se qualcuno sbaglia, chiaramente si deve intervenire e sanzionare”.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato il capo della Polizia per essere informato di quanto avvenuto e per esprimere solidarietà agli agenti della pattuglia aggredita a Torino. Il capo dello Stato ha inoltre ribadito fiducia e vicinanza nei confronti della Polizia. Subito dopo il presidente ha sentito il ministro Piantedosi.