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ternitomorrow.it, 6 settembre 2024

Il carcere di Terni si trova in una situazione di estrema criticità, con 525 detenuti presenti a fronte di una capacità regolamentare di 422 posti, mentre il limite massimo tollerabile indicato dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) è di 638 posti. Questo sovraffollamento, comune a molte altre strutture penitenziarie italiane, crea condizioni di vita e di lavoro particolarmente difficili sia per i detenuti che per il personale penitenziario. Durante una visita ispettiva, Debora Serracchiani, responsabile giustizia e parlamentare del Partito Democratico, ha denunciato le condizioni degradanti del carcere, sottolineando la grave carenza di personale.

“Ci sono circa cento agenti di polizia penitenziaria in meno rispetto all’organico previsto,” ha dichiarato Serracchiani, evidenziando come questa mancanza comprometta seriamente la sicurezza e l’assistenza all’interno della struttura. L’evento è stato preludio al dibattito sulla questione carceraria a Terni che oggi va in scena alla Festa de L’Unità presenti la stessa Serracchiani, il collega Walter Verini, l’avvocato Manlio Morcella, presidente dell’Unione Camere Penali di Terni, Lorenzo De Luca, presidente dei giovani avvocati di Terni. Ad accompagnare Verini e Serracchiani Maria Elisabetta Mascio (segretaria regionale Pd) e Maria Grazia Proietti (consigliera comunale di Terni).

Un altro tema critico riguarda la gestione delle dipendenze e della salute mentale all’interno del carcere. Circa 300 detenuti fanno ricorso a psicofarmaci e oltre 90 di loro soffrono di gravi disturbi psichiatrici. La concentrazione di casi psichiatrici in un’unica struttura, senza un’adeguata filiera della salute mentale, è considerata inaccettabile dalla parlamentare. La mancanza di una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (Rems) in Umbria e l’assenza di una sezione dedicata alla salute mentale (Atsm) nel carcere di Terni aggravano ulteriormente la situazione.

Il senatore del Partito Democratico Walter Verini ha ribadito la gravità delle carenze strutturali e di personale qualificato nel carcere di Terni. Le problematiche non riguardano solo la mancanza di agenti penitenziari, ma anche quella di figure professionali essenziali come medici, psicologi, psicoterapeuti e mediatori culturali. Verini ha sottolineato che il carcere di Terni rappresenta una delle maggiori emergenze nazionali nel sistema carcerario e ha richiesto un intervento urgente da parte del Governo.

La visita del procuratore generale presso la corte d’appello di Perugia, Sergio Sottani, che ha analizzato le condizioni degli istituti penitenziari umbri, è stata accolta con favore. Sottani ha coinvolto vari attori istituzionali per stabilire azioni comuni volte a fronteggiare l’emergenza, dimostrando un approccio coordinato alla risoluzione delle problematiche carcerarie. In conclusione, la situazione del carcere di Terni richiede un intervento urgente per risolvere le gravi carenze di personale e per garantire una gestione adeguata delle problematiche legate alla salute mentale. Il sovraffollamento e la mancanza di risorse continuano a mettere a rischio la sicurezza e la dignità di tutti coloro che vivono e lavorano all’interno della struttura.