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di Sofia Francioni

Corriere di Torino, 16 luglio 2023

Lo ha scritto il sindaco Lo Russo sul Corriere Torino il 14 luglio: “Torino e provincia hanno case circondariali non adeguate alla rieducazione. Anche questa è sicurezza”. La conferma arriva dopo l’ispezione al Lorusso e Cutugno dell’associazione radicale Adelaide Aglietta.

Il coordinatore Andrea Turi raccoglie dai detenuti le stesse denunce che arrivano dalle carceri di Ivrea e Biella, dove l’associazione è appena stata nell’ambito della campagna aperta alla cittadinanza “Devi vedere”, che il 30 giugno sarà ad Asti. “Dialogo assente o lento con i magistrati di sorveglianza, che non permette di ottenere permessi in base alle rilevazioni degli educatori. I detenuti riferiscono che anche loro sono pochi. Nel reparto dei sex-offenders, il padiglione più critico dal punto di vista strutturale, ci hanno raccontato di non aver mai visto in un anno l’educatrice. Queste mancanze, in una sezione come il Lorusso e Cutugno dal grande turnover, dove sono detenute persone in attesa di giudizio o che scontano una pena fino a cinque anni, creano sovraffollamento. Altro grave problema storico della casa circondariale”.

Inoltre, mancano all’appello circa duecento agenti di polizia penitenziaria. Il ministero della giustizia, sul sito aggiornato al 31 marzo 2023, riferisce che per le 1.400 anime recluse nel carcere torinese sono previsti 894 agenti, contro i 699 effettivamente in servizio a oggi. Anche su questo il sindaco Lorusso chiama in causa il governo, riferendo di averne parlato di recente “a Roma con il ministro Nordio, che mi ha dato piena disponibilità a lavorare in sinergia con le istituzioni territoriali”. Con il coinvolgimento, scrive il sindaco “degli attori sociali, economici e il terzo settore. A Torino ci stiamo lavorando con energia”.

Intanto, al Lorusso e Cutugno “le docce restano rotte, con un’umidità pazzesca e a volte su muri fatiscenti”, denuncia Turi. “Siamo entrati anche nella cella numero 8 della parte femminile, dove il 28 giugno una detenuta si è tolta la vita. Le persone recluse ci hanno pregato di fare arrivare a Bruno Mellano e Monica Cristina Gallo, garante regionale e torinese per i detenuti, la richiesta di una quanto mai urgente visita al Lorusso e Cutugno”. Nella stessa casa circondariale dove quest’anno due persone si sono tolte la vita. Penitenziario che nel 2022 era stato il peggiore in Italia dopo Foggia, con 35 tentativi di suicidio sventati dalla penitenziaria e quattro casi di suicidio sui cinque registrati in Piemonte.