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di Massimiliano Peggio

La Stampa, 23 agosto 2023

Il racconto del diciassettenne astigiano denunciato dai carabinieri di Torino con l’accusa di tentata rapina a una coppia di quattordicenni. “Surreale, mi sembra di vivere in un film. No, no, no... Ma credimi, te lo giuro, è davvero surreale. Io non faccio parte di nessuna baby gang e non vado in giro a rapinare ragazzini. A Torino ci vado solo a trovare la mia ragazza. Tornando in stazione sono stato fermato dai carabinieri: mi hanno identificato, tutto qui. Non sapevo nulla della denuncia”. Diciassette anni, riccioli neri e sbarazzini, radici marocchine. Seduto in cucina, di fronte al papà che ascolta con attenzione ogni parola, racconta del suo sabato trascorso a Torino, lo scorso 19 agosto, sotto i porti di via Po. Secondo i carabinieri, sarebbe un piccolo rapinatore in trasferta da Asti. È stato denunciato per una tentata rapina ai danni di due quattordicenni, con “metodi da baby gang”. Stando ai militari, alcuni passanti sarebbero intervenuti a proteggere le due piccole vittime.

Sei andato a Torino a fare razzie?

“Non scherzare, io quelle cose lì non le faccio. Mi tengo alla larga dai guai”.

Allora com’è andata? I carabinieri ti hanno denunciato per tentata rapina: sostengono che l’episodio sia stato ripreso da telecamere e sono intervenuti dei passanti. Non è uno scherzo...

“Di quella denuncia non so nulla. Io e un mio amico, che ha la pelle nera, perché ha genitori nigeriani, stavamo passeggiando sotto i portici di via Po, diretti verso piazza Castello. Faceva caldo, era tardo pomeriggio. A un certo punto lui ha chiesto un euro a due ragazzini. Gliel’ha chiesto così, perché voleva bere un bicchiere d’acqua in un bar”.

Ha chiesto un euro ai due ragazzini? Sei sicuro? Magari è stato un po’ sbruffone...

“Lo giuro è andata così. Ha solo chiesto un euro. Voleva bere. E non è stato sgarbato”.

E loro come hanno reagito?

“Prima hanno fatto finta di niente, poi hanno risposto male, insultandoci”.

Che cosa hanno detto?

“Ci hanno preso in giro dicendo qualcosa del tipo “africani straccioni”, “africani poveracci”. Volgarità del genere. Io ho alzato le spalle, ho detto di prenderla con calma, che non avevamo fatto nulla di male. Poi ho continuato a camminare”.

Hanno detto frasi razziste?

“Beh, non in modo esplicito ma il senso era quello. Ormai sono abituato, non ci faccio più caso. Tanto se sei marocchino è sempre colpa tua”.

E il tuo amico ha reagito?

“Macché, anche lui ha fatto una smorfia dicendo a quei due di star calmi, di non insultarci. Ma non ha alzato le mani, né gli ha spintonati. Nulla di nulla”.

E non avete tentato di prendere i loro cellulari?

“Assolutamente no. Se ci sono le immagini delle telecamere si vedrà che tutto è durato una ventina di secondi. Uno scambio di parole e nient’altro. Nessun contatto, né spintoni, nessuna minaccia. Anzi, sono stati quei due a fare le vittime, attirando l’attenzione della gente. Noi abbiamo continuato a camminare tranquillamente, non siamo fuggiti come è stato scritto sui giornali”.

Però sono intervenute delle persone. Le avete viste?

“Sì è vero. A un tizio che mi ha chiesto che cosa fosse successo ho riposto qualcosa tipo “una sciocchezza”, “una stronzata” che non meritava nemmeno di essere commentata”.

Dopo che cosa avete fatto?

“Siamo andati al McDonald’s di piazza Castello, dove mi aspetta la mia ragazza. Volevo salutarla perché stava per partire per il mare. Siamo rimasti lì per un po’, massimo una mezz’ora. Poi io e il mio amico ci siamo diretti verso la stazione, in tutta tranquillità. Tant’è che ci siamo fermati a guardare le vetrine di via Roma”.

I carabinieri quando vi hanno fermato?

“Qualche minuto dopo, nella piazza di fronte alla stazione di Porta Nuova. Stavano controllando altre persone, non hanno fermato solo noi. Ci hanno chiesto i documenti, preso nota dei nostri nomi, fatto due domande e ci hanno lasciati andare. Poco dopo abbiamo preso il treno per Asti e siamo tornati a casa”.

E adesso?

“Ecco, adesso mi piacerebbe sapere che cosa succederà con la giustizia, perché di quella denuncia per tentata rapina non ne sapevo niente, l’ho scoperta dal giornale. E giuro i fatti non sono andati così”.