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di Paolo Coccorese

 

La Stampa, 5 gennaio 2015

 

L'Associazione "Libera" critica la moda dei locali con insegne "mafiose". Il bar di via Lanzo 1 ha assunto il nome dell'articolo del codice di procedura penale che disciplina in "carcere duro".

Le insegne evocano la Mafia e quel mondo scuro e terribile delle organizzazioni criminali. Riferimenti che, a seconda dei negozi, possono essere subdoli, ispirati alle rappresentazioni del cinema e quasi inaspettati anche per i proprietari. Poi, c'è quella del nuovo bar-panetteria aperto in via Lanzo, zona Madonna di Campagna.

Per l'eleganza del servizio non sfigurerebbe nelle vie dello struscio, ma sulle vetrine si legge "41 bis", scritta che lascia ben poco all'immaginazione. Nome che non ricalca il numero civico, ma l'articolo più severo del regolamento penitenziario. Il "carcere duro", il regime di reclusione dei boss più spietati e pericolosi come Riina e Provenzano.

La scorsa estate, aveva fatto scalpore la rosticceria "Don Panino" aperta a Vienna che, scimmiottando i film dei gangster italo-americani, offriva un menù di sandwich con wurstel e pollo grigliato chiamati "Falcone" o "Impastato". La stessa insegna, da cinque anni si trova in via Maria Vittoria dove lavora una delle sempre più numerose attività commerciali che sfoggiano un nome che evoca l'universo della Piovra, di Cosa Nostra e di tutte le altre organizzazioni mafiose.

"Dopo quelle polemiche, decidemmo di affiggere un comunicato alla porta del negozio per fare chiarezza e prendere le distanze - dicono dal risto-pub che unisce la qualità dei prodotti alla passione per lo sport. Con loro non abbiamo alcun contatto e siamo contro chi vuole infangare la memoria dei nostri eroi. Il nome è stato scelto perché suonava bene e, se un cliente si fosse lamentato, lo avremmo già cambiato". All'intero di "Don Panino", sfogliando il menù e controllando le pareti, non si scovano riferimenti alla Mafia.

Come in un'altra paninoteca di corso Regina Margherita, che ha un'insegna che richiama graficamente il logo del film di Francis Ford Coppola, "Il padrino": con un ritocco grafico è diventato "Il Panino". "Ho scelto questa insegna perché mi sembrava simpatica e perché mi piace il film, ma il negozio non ha nulla a che fare con i boss", dice il proprietario, Dario Conti. All'interno, sul menù, l'unica particolarità è la specialità della casa, lo sfilatino alla cotoletta lungo venti centimetri. "Nessun cliente si è mai lamentato - dicono -, Anzi molti ragazzi si fermano a fotografarlo e ci fanno i complimenti".

L'insegna di corso Regina, non è passata inosservata a Libera, l'associazione di Don Ciotti che da anni combatte il diffondersi della cultura delle organizzazioni mafiose. "Non è una bell'idea - dice il referente regionale, Maria Josè Fava. Tutto quello che parla della Mafia in termini positivi e ne crea un mito, deve essere criticato". Dai telefilm come "Romanzo Criminale" o "Gomorra", alle magliette che andavano di moda qualche anno fa tra i ragazzi, il rischio, secondo quelli di Libera, è sdoganare una rappresentazione lontana dalla realtà di Cosa Nostra.

A maggior ragione, se il negozio sotto casa, ha scelto di scrivere sulle vetrine "41 bis". "Il nostro è un brand nato nel 2009 che riproponiamo in tutti i negozi che decidiamo di lanciare - dice il proprietario del bar di via Lanzo 1, Luca Dino -. In quel periodo, i telegiornali parlavano molto del 41 bis, così ho pensato che potesse diventare il nostro marchio. Non abbiamo nulla a che vedere con la Mafia ma, essendo aperti ogni giorno fino a sera, il bar può diventare un carcere per i miei dipendenti. In più, è un nome che attira la curiosità".

In passato, i bar-panetterie "41 bis" sono state aperti anche in altri quartieri come in via dei Mercanti, in via di Nanni, in via Livio Bianco e anche a Ivrea, dove il nome attirò le critiche del Comune. "Chi si lamenta dell'insegna è gente stupida", si difende il signor Dino. Di ben altro parere, il presidente di Libera, Fava: "Non ci sono leggi che vietano ai negozianti di scegliere questi nomi, devono essere gli stessi clienti a ribellarsi e non entrare in un bar che si chiama 41 bis".