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di Ludovica Lopetti

Corriere di Torino, 28 agosto 2023

Per i Radicali che ieri mattina hanno visitato il carcere Lorusso e Cutugno, “il penitenziario delle Vallette è tra i peggiori d’Italia”. Un giudizio lapidario espresso da Sergio Rovasio, consigliere generale del Partito radicale e presidente dell’associazione Marco Pannella, che poggia sui racconti dei detenuti, sui colloqui con lo staff e su ciò che la delegazione ha visto con i propri occhi. Oltre a Rovasio, erano presenti anche l’ex parlamentare Alberto Nigra, Mario Barbaro, Ezio Dore e l’avvocato Roberto Capra.

“Da quando siamo venuti a Pasqua non è cambiato nulla - ha aggiunto Rovasio - ci aspettiamo di assistere ad altri suicidi, la situazione è disperata”. Il consigliere ha poi snocciolato una lista di problemi: dalla mancanza di acqua calda nelle docce, “tre per 40 detenuti e piene di muffa”, agli scarafaggi, oltre al sovraffollamento cronico (la media è del 136%) e alla grave carenza di personale (un agente ogni 46 detenuti). La delegazione ha visitato anche l’ex Sestante, ora Articolazione per la tutela della salute mentale, e incontrato i 48 detenuti. “Le celle sono state ristrutturate, ma alcune sono già distrutte - ha proseguito Rovasio - ci sono anche arredi che pesano fino a 18 chili e non ben saldati al pavimento. Inoltre mancano i medici specialisti, soprattutto gli psichiatri, non si sta facendo nulla per la prevenzione dei suicidi”. Un impegno a cui anche il Dap ha aderito con diverse circolari, per ora rimaste lettera morta. Almeno a giudicare dagli episodi degli ultimi mesi, che hanno acceso i riflettori sul reparto femminile. “Qui coabitano donne con gravi problemi mentali e detenute comuni, un mix che crea tensioni, paura e situazioni di pericolo”, ha segnalato Mario Barbaro, membro della segreteria del Partito Radicale. E ancora: infiltrazioni d’acqua nelle celle, contatti sempre più rari con i magistrati di sorveglianza e la difficoltà di ottenere visite esterne e prestazioni sanitarie. Ma anche problemi con il vitto, per esempio una scodella di minestrina calda quando fuori ci sono 40 gradi. Sotto accusa anche i beni extra che i detenuti pagano di tasca loro: “Faremo partire delle segnalazioni al Provveditorato e al Ministero che riguardano il sopravvitto - ha concluso Barbaro -molti ci hanno detto di non aver mai ricevuto i prodotti che avevano ordinato e pagato a caro prezzo”.