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di Jacopo Storni 

Corriere Fiorentino, 4 gennaio 2023

L’emergenza carceri, nonostante annunci e frasi di circostanza, non accenna a diminuire. Anzi. Nelle quindici carceri toscane i detenuti da gennaio 2022 alla fine di novembre sono aumentati, passando da 2.910 a 3.028.

E a fronte di questa crescita della popolazione carceraria, sono sempre di più le celle fuori uso perché in stato di degrado o in corso di ristrutturazione, talvolta da anni per ritardi nei cantieri. Un numero impressionante: 528 posti non utilizzabili solo in Toscana.

Il caso più eclatante è quello di Livorno, dove sono 191 i posti non disponibili su una popolazione carceraria complessiva di 265 reclusi. Sono invece 84 i posti non disponibili nel carcere di Arezzo e rappresentano il 70% del totale dei posti visto che nel penitenziario aretino potrebbero starci in tutto circa 110 persone. C’è poi Sollicciano, dove i posti che mancano all’appello sono 73 (capienza regolamentare circa 500 posti), questo anche in seguito agli ingenti lavori di ristrutturazione che stanno interessando il penitenziario fiorentino. Ammontano a 50 i posti non disponibili a San Gimignano (capienza 235 posti) e 24 a Lucca (capienza 63). Vanno meglio invece Grosseto, Massa Marittima, Volterra e Gorgona, dove tutte le celle sono riempite da reclusi.

A fornire un quadro della situazione è l’associazione Antigone. “La Toscana è la regione con il numero più elevato di posti non disponibili, seguita dal Lazio - ha commentato il coordinatore dell’associazione Alessio Scandurra - Le cause vanno rintracciate nelle gravi condizioni in cui versano i penitenziari, è questo il vero problema. C’è Sollicciano che cade letteralmente a pezzi, anche se da qualche mese sono partiti i lavori.

È molto problematica anche la situazione di Livorno, dove molti spazi sono chiusi e una parte di quelli aperti versa in pessime condizioni quanto a igiene e affollamento e non è rispettato il limite di 3 mq calpestabili a persona. Altrettanto a Pisa, dove si registrano gravi carenze edilizie e strutturali, come infiltrazioni, muffe, umidità e importanti cedimenti. Molte stanze di pernottamento presentano ancora il problema del bagno a vista e tutte sono sprovviste di acqua calda. Tutte queste criticità comportano il sovraffollamento di molte strutture”. Il caso più eclatante, secondo Scandurra, è quello del penitenziario di Arezzo, “dove gran parte dell’istituto non è in funzione almeno dal 2010” proprio a causa delle celle indisponibili.

Quanto al sovraffollamento, i numeri parlano chiaro: in Toscana è complessivamente pari al 108%, ma in alcuni istituti le percentuali sono altissime: su tutte Lucca, con quasi il 172% dei detenuti rispetto alla capienza e Pisa con il 156%. Male anche Sollicciano, con un affollamento pari al 135%, ma comunque meglio di qualche tempo fa quando era arrivato ad ospitare oltre mille reclusi, quasi il doppio della capienza del penitenziario.

Tutto questo a fronte di una carenza cronica di educatori. Anche in questo caso Sollicciano non brilla: c’è un educatore per ogni 140 detenuti, anche se negli ultimi mesi sono arrivati rinforzi. Male anche Massa, dove c’è un educatore per ogni 68 detenuti, mentre c’è un educatore ogni 66 reclusi a Livorno e a San Gimignano. Un altro problema resta il reinserimento dei reclusi. “È questa la vera questione delle nostre carceri - commenta il garante regionale dei detenuti Giuseppe Fanfani - I detenuti dovrebbero essere presi per mano e accompagnati in un percorso di rinascita, i progetti però scarseggiano”.

Secondo il provveditore toscano dell’amministrazione penitenziaria, Pierpaolo d’Andria (anche provveditore di Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise), “la situazione è nella norma per la maggior parti dei 15 istituti, critica invece per Sollicciano e Livorno”. In merito alla ristrutturazione e ai posti da recuperare, nel carcere fiorentino “vanno avanti i lavori di rifacimento delle facciate delle sezioni detentive, a cura del Dap, e quelli di efficientamento energetico con fondi europei, a cura delle Opere Pubbliche.

È stato ultimato un piano di decongestionamento della struttura che permette di mettere a disposizione quattro sezioni vuote, due nel penale e due nel giudiziario”. A Livorno “sono in via di ultimazione i lavori di completo adeguamento di due nuovi padiglioni. Per uno di essi è previsto il collaudo a inizio 2023”. E poi Arezzo, dove “sono in corso di ultimazione lavori per la riapertura delle sezioni inattive già da alcuni anni” e San Gimignano, dove “si stanno concludendo lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino di un reparto”.