sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Paolo Foschini

Corriere della Sera, 19 aprile 2024

Parla la presidente Anna Rossato: l’associazione animerà un laboratorio venerdì 10 maggio a cui seguirà un incontro con l’ex magistrato Gherardo Colombo e Marta Cartabia

Tra giovani e Costituzione, dialogando “Sulle regole” e sul tema della pari dignità. Basta il colpo d’occhio. Se uno apre il sito sulleregole.it, quello dell’associazione nata ormai 14 anni fa attorno alla missione di cittadinanza avviata da Gherardo Colombo con la pazienza di una singola formica, oggi l’impressione è di trovarsi davanti a un formicaio: tra eventi, gruppi di lavori, incontri, seminari, il calendario di tutte le iniziative “già programmate” per il solo 2024 occupa otto schermate. Naturalmente anche quest’anno l’associazione e l’ex magistrato saranno tra gli ospiti della Milano Civil Week che parte tra meno di un mese (9-12 maggio). E per Anna Rossato, che dell’associazione è presidente, non solo l’appuntamento in sé ma il tema di questa edizione (“La Costituzione siamo noi”) rappresentano anche lo spunto di una riflessione sulla strada fatta finora e su quella ancora da fare. “In effetti - dice - siamo partiti veramente da noi, dal basso”.

Cioè?

“Gherardo Colombo aveva scritto il libro Sulle regole da qualche anno, i suoi incontri nelle scuole erano già una consuetudine. A un certo punto un gruppetto di persone, riconoscendosi nell’importanza di quell’impegno, l’ha chiamato per chiedergli se aveva bisogno di una mano”.

Avete cominciato a girare per le scuole anche voi?

“In realtà io sono arrivata un po’ dopo. Ma non è che abbiamo iniziato subito a presentarci davanti ad altri. Prima c’è stata, e c’è tuttora, la formazione.Trovandoci sia tra noi sia con lui per ragionare sui punti fermi da mettere sul tavolo. In primo luogo la pari dignità delle persone, il fatto che “gli altri sono importanti quanto me”: cioè il contrario dell’istinto che abbiamo dentro, per dire che i primi a cambiare dobbiamo essere noi”.

Gli altri chi sono?

“Per noi prima di tutto i giovani. Quindi il grosso del nostro impegno si svolge nelle scuole. Poi naturalmente c’è la cittadinanza. E da qualche anno, sempre di più, c’è il mondo delle carceri”.

Tradotto in numeri?

“Solo tra noi soci relatori, il che significa una ventina di persone, parliamo di un centinaio di scuole ogni anno. In tutta Italia. Poi ci sono gli incontri condotti personalmente da Gherardo Colombo, che sono molti di più. In occasioni particolari l’incontro è in streaming con la possibilità di seguirlo da qualsiasi luogo: l’ultima volta eravamo a Busto Arsizio, con oltre 18mila persone connesse. È la testimonianza di un interesse crescente”.

Però abbiamo fama di un Paese allergico alle regole.

“Dipende. E per questo è molto importante partire dai giovani. Una delle responsabilità della nostra società adulta è che spesso presenta le regole come un sistema di divieti che ti impedisce di fare certe cose. Senonché le regole sono in primo luogo ciò che ci consente di avere relazioni con gli altri. Senza regole non esiste neppure una lingua. Ecco: se noi invece andiamo a spiegare che le regole sono lo strumento per farle e soprattutto farle bene, le cose, a quel punto cambia tutto”.

Qual è il metodo?

“Il dialogo. Senza giudizi. Ascolto, domande, risposte, altre domande. Poi c’è la possibilità di organizzarlo in forma di laboratorio come faremo alla Milano Civil Week”.

E i bambini?

“Sono gli interlocutori più straordinari. Non hanno filtri, chiedono di tutto. Ogni volta vengono fuori cose pazzesche”.

I prossimi passi?

“Potenziare la rete. Le associazioni impegnate nella promozione del senso civico crescono. Ora diventa importante contattarci a vicenda, collaborare, scambiarci esperienze. Insieme si fa più che da soli. A questo proposito c’è una cosa a cui tengo”.

Dica...

“Ringraziare di cuore Fondazione Pasquinelli, che non solo ci ospita a Milano in Corso Magenta 42 ma ci segue e ci supporta in modo sempre costruttivo. Noi piantiamo semi. Ma è con l’aiuto degli altri che gli alberi crescono”.