La Repubblica, 11 febbraio 2023
Uno studio dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (IOM) in collaborazione con il Bureau of Population, Refugees and Migration del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. L’uso della messaggistica istantanea.
I trafficanti di migranti utilizzano sempre più frequentemente i social media e le applicazioni di messaggistica istantanea tipo whatsapp per promuovere e fornire i loro servizi illegali, secondo uno studio pubblicato dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM) e focalizzato su Messico, Repubblica Dominicana e America Centrale. Lo studio ha evidenziato come la tecnologia digitale abbia reso più facile per i trafficanti lo scambio di denaro, di beni e di informazioni e contestualmente abbia complicato l’intervento dell’autorità giudiziaria e le indagini di polizia. La maggior parte di queste attività illegali viene svolta attraverso piattaforme facilmente accessibili e attraverso applicazioni di uso comune piuttosto che sul Dark Web, gruppo di siti Internet nascosti e accessibili solo attraverso un browser apposito, per mantenere l’attività online anonima e privata, spesso a sostegno di attività illegali, ma non solo: in alcuni casi lo si usa per aggirare la censura imposta dal loro governo.
Il contesto. La regione del Centro America, del Messico e della Repubblica Dominicana costituisce, per la sua posizione geografica, una delle principali vie di transito per migliaia di migranti che cercano di attraversare il confine meridionale degli Stati Uniti d’America. Questo aspetto, insieme alle difficoltà che i suddetti paesi vivono in termini di sicurezza, di amministrazione della giustizia e di protezione dei migranti, ha portato a un numero significativo di persone a cadere nelle reti del traffico di migranti (TIM). Numero che è ulteriormente cresciuto durante la pandemia a causa delle restrizioni imposte agli spostamenti.
Le rotte dei migranti. Il Global Study on Migrant Smuggling dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC, 2018) ha rilevato che, come in altre regioni, le rotte del traffico di migranti nelle Americhe sono flessibili e soggette a cambiamenti rapidi e significativi. Tuttavia, si possono distinguere due grandi vie predominanti. La prima collega i flussi provenienti dall’America Centrale e Meridionale, prima con il Messico e infine con gli Stati Uniti e il Canada. La seconda è un percorso con più destinazioni tra paesi della stessa regione.
La pubblicità sui social network. Girano video di trasferimenti andati a buon fine e poi li pubblicano sui social network per promuovere i propri servizi. Il marketing digitale ormai è diventato una specialità anche per i contrabbandieri. Grazie ai social network i trafficanti trovano i clienti e gli aspiranti migranti trovano i trafficanti. In questo modo entrano in contatto, condividono informazioni, organizzano e partecipano ai viaggi per passare da un paese all’altro. La messaggistica istantanea e le tecnologie di geo-localizzazione in tempo reale, inoltre, facilitano la pianificazione e l’esecuzione del viaggio.
La testimonianza. “All’inizio del mio viaggio non mi è stato permesso di contattare il contrabbandiere per evitare il tracciamento delle comunicazioni”, ha raccontato all’IOM un migrante in transito in Messico. “Ma una volta arrivato in città, ho condiviso in tempo reale la mia posizione con i trafficanti e loro mi hanno guidato tramite un’applicazione di messaggistica perché io arrivassi a destinazione”.
Lo studio. Per il dossier, l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni ha intervistato 531 migranti in transito tra America Centrale, Repubblica Dominicana e Messico. Il 64 per cento degli intervistati ha viaggiato con uno smartphone e un collegamento a Internet. I risultati raccontano che la gran parte delle persone migranti comprese in una fascia di età tra i ventisei e i trentacinque anni utilizza le tecnologie durante la traversata, mentre gli over quarantasei le usano di meno. Il 47 per cento dei migranti maschi ha usato i social network per pianificare la partenza contro il 35 per cento delle donne. Solo il 18 per cento degli intervistati ha confermato di non avere utilizzato alcun tipo di tecnologia.
Il contrasto alla criminalità organizzata. L’aumento dei flussi migratori nella regione dell’America Centrale, del Messico e della Repubblica Dominicana ha portato un numero significativo di migranti a rischiare di utilizzare i servizi delle reti di traffico di migranti (TIM) per attraversare i confini internazionali oppure per spostarsi all’interno dei paesi di transito, denuncia l’IOM. Nella regione il reclutamento dei migranti è solitamente un’attività attrattiva poiché i profitti percepiti sono sempre superiori ai costi. Ecco perché sono stati compiuti vari sforzi per combattere questo crimine. Uno dei più rilevanti è la preparazione del Piano di lavoro sul traffico di migranti 2019-2025 nell’ambito della Conferenza Regionale per le Migrazioni (CRM). Allo stesso modo sono nate delle operazioni guidate da Interpol con il supporto di altre organizzazioni internazionali, il cui obiettivo principale è combattere il traffico di migranti e la tratta di esseri umani nei paesi partecipanti.