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di Giuseppe Di Bisceglie

Corriere del Mezzogiorno, 15 ottobre 2023

Da tempo i sindacati di Polizia penitenziaria lamentano difficoltà nell’operare all’interno delle carceri pugliesi, a causa dell’esiguità del personale impiegato e del numero di detenuti ben superiore rispetto a quello stabilito dalla legge. Una situazione che rende complicata la gestione delle strutture. Tra le carceri più affollate in Puglia c’è la casa circondariale di Trani che attualmente ospita circa 400 persone, quasi il doppio della capienza massima della struttura. È qui che, domani, sarà in visita il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, proprio per verificare le condizioni in cui vivono i detenuti e ascoltare gli agenti penitenziari sui problemi riscontrati nello svolgimento del loro lavoro. Delmastro sarà in visita anche alla casa di reclusione femminile, sempre a Trani, una delle cinque carceri italiane destinate ad ospitare esclusivamente donne.

Il presidente nazionale del Sappe, sindacato autonomo della polizia penitenziaria, Federico Pilagatti, ha recentemente affermato che “le carceri pugliesi sono tutte illegali” poiché violerebbero una serie di leggi in materia di sicurezza sul lavoro; non vi sarebbe un autentico percorso rieducativo dei detenuti; non verrebbe tutelato il diritto alla salute dei detenuti stessi e “perché sono costretti a vivere come bestie in strutture fatiscenti”.

Il carcere di Trani, struttura di interesse nazionale per essere stato in passato penitenziario di massima sicurezza ed aver ospitato criminali e terroristi tra i più pericolosi della storia dell’Italia del secondo dopoguerra, oggi è una casa circondariale. Soltanto una settimana fa gli agenti penitenziari hanno scoperto, addosso ad uno dei 23 detenuti cui era stato permesso di uscire per partecipare a una cerimonia religiosa, 14 grammi di cocaina. La droga, sospetta il segretario Pilagatti, probabilmente sarebbe stata spacciata all’interno del penitenziario.