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altoadige.it, 26 aprile 2023

La denuncia dei giudici per la carenza di strutture, dopo la chiusura dei centri psichiatrici giudiziari. Il primo in lista d’attesa è Cleto Tolpeit che il 24 gennaio ha ucciso a coltellate la madre nella casa di San Lorenzo di Sebato: solo pochi giorni fa l’avvocato Flavio Moccia aveva sollecitato il trasferimento del suo assistito nella Rems (Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria) di Pergine Valsugana, in quanto affetto da gravi problemi psichici. Oltre a lui in attesa di un posto a Pergine, solo in ci sono altre tre persone, ma nella struttura trentina, che ha sostituito i vecchi ospedali psichiatrici giudiziari soppressi un paio di anni fa a livello nazionale, ci sono solo una ventina di posti per tutta la regione.

Troppo pochi, dicono in Tribunale a Bolzano. Il risultato è che al momento i detenuti con problemi psichici gravi non si sa dove metterli. Dovrebbero essere ricoverati e curati in una Rems appunto, ma a Pergine come per altro nel resto d’Italia i posti non ci sono. Allora i giudici tentano di toglierli dal carcere e spostarli nel reparto di psichiatria dell’ospedale dove ci sono alcuni posti letto per i detenuti, ma sono destinati solo alle emergenze e quindi nell’arco di uno-due giorni vengono riportati in carcere. In attesa che prima o poi arrivi la chiamata da Pergine.

Capita pure che ad aver bisogno di un periodo di cura in queste strutture specializzate siano stalker o persone colpite da misure di allontanamento per maltrattamenti in famiglia, reati che negli ultimi anni sono sempre più frequenti. Si calcola che in media, ogni mese a Bolzano, i giudici adottano dalle 10 alle 12 misure per contrastare i reati di stalking e maltrattamenti in famiglia. Spesso e volentieri bastano il divieto di avvicinamento per gli stalker e l’allontanamento dalla famiglia per chi maltratta moglie e figli, per convincere la persona a smettere.

Altre volte ci si trova a fare i conti con quelle che diventano vere e proprie ossessioni. Per cui capita che la persona già condannata per stalking, a distanza di qualche tempo si innamori di un’altra donna e riprenda a perseguitarla: scatta dunque una nuova condanna. Ma secondo i giudici, lo stalker avrebbe in realtà bisogno di stare in una struttura ad hoc dove tentare un percorso riabilitativo, non certo in carcere, dove le sue patologie sono destinate a peggiorare.