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ildolomiti.it, 12 dicembre 2023

Una 37enne è stata trovata senza vita nelle docce della sezione femminile del carcere di Spini di Gardolo: si sarebbe trattato di suicidio, anche se da parte della famiglia è stato richiesto di poter fare chiarezza. Antonia Meneghini: “Non succedeva da 5 anni: una tragedia che lascia sgomenti e che conduce a riflettere su quanto lavoro ci sia ancora da fare, nonostante molto sia già stato fatto”. “Non c’è molto da dire: quello che è successo è una tragedia che lascia sgomenti”. Sono queste le parole della Garante dei diritti dei detenuti della Provincia Autonoma di Trento Antonia Meneghini, che commenta la terribile vicenda avvenuta negli scorsi giorni fra le mura del carcere di Spini di Gardolo.

Con un laccio per scarpe legato attorno al collo: così, sarebbe riuscita a togliersi la vita la detenuta bolzanina (in carcere per reati contro il patrimonio ndr) che, fra 6 mesi, sarebbe dovuta tornare in libertà. I familiari però, sulla drammatica vicenda, come riporta Tagliente, avrebbero prontamente chiesto di fare chiarezza, non riuscendo a credere che una donna di un’ottantina di chili di peso possa essere morta in quel modo: la procura di Trento ha aperto un fascicolo d’indagine.

“Gli ultimi due sono stati anni neri - commenta Meneghini -. Ben 85 i suicidi registrati nel 2022 nelle carceri italiane. Quest’anno, al 24 settembre 2023, ne contavamo già altri 51”, fa sapere, sottolineando che in particolare per quanto concerne la casa circondariale di Spini “terribili vicende come quella degli scorsi giorni non avvenivano da 5 anni”.

“Possiamo dire che molto è già stato fatto, anche a Spini, dove da tempo esiste un piano locale di prevenzione delle condotte suicidarie - conclude la Garante dei diritti dei detenuti -. C’è ancora, però, anche molto altro da fare. Di fronte a fatti gravi come la morte della 37enne bolzanina dobbiamo riflettere, continuando a fare rete e a lavorare sulla prevenzione di queste tragedie”.