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di Marco Filippi

La Tribuna, 24 maggio 2023

Giovedì si è costruito il cappio con due manici di borsa, approfittando dell’ora d’aria per restare da solo. Il decesso lunedì. Era entrato in carcere nel marzo scorso per scontare una pena definitiva per una serie di condanne per reati comuni. Da Santa Bona sarebbe uscito soltanto ad inizio 2025. Quello era diventato il suo orizzonte. Evidentemente un orizzonte troppo lontano per lui. E così giovedì pomeriggio ha approfittato dell’ora d’aria per rimanere solo e impiccarsi con un laccio artigianale della borsa della spesa. È morto in un letto d’ospedale lunedì sera, dopo quattro giorni di agonia.

La tragedia - Un detenuto di 50 anni, italiano, residente in provincia di Treviso, è morto dopo 4 giorni di agonia, dopo essersi impiccato in cella. È successo tutto giovedì scorso. L’uomo ha approfittato dell’ora d’aria per rimanere solo e mettere in atto il proposito che evidentemente aveva pianificato da tempo. Con due lacci della borsa della spesa, s’è costruito artigianalmente un cappio con il quale, approfittando del fatto che i compagni di cella erano usciti, s’è impiccato.

L’allarme - Sono stati i suoi stessi compagni di cella a lanciare l’allarme, dopo essere rientrati dall’ora d’aria. Purtroppo, però, ai medici della struttura carceraria le condizioni del detenuto sono apparse subito disperate. Sul posto sono poi intervenuti anche i soccorritori del 118 che hanno provveduto a trasportare il cinquantenne all’ospedale di Treviso, dove è stato ricoverato nel reparto di rianimazione. Dopo quattro lunghi giorni di agonia, il detenuto è morto lunedì sera. Sul caso, si aprirà sicuramente un’inchiesta interna al carcere e verranno sentiti testimoni e compagni. Quello che è certo è che l’uomo non aveva mai dato segni di insofferenza prima di giovedì. “Un detenuto modello, che non dava mai fastidio a nessuno e non aveva mai manifestato propositi suicidi”, dicono dal carcere. “Se ci fosse stato il minimo segno di insofferenza, avremmo subito agito per dargli un supporto psicologico”.

L’indagine - Anche gli stessi compagni di cella, secondo quanto appreso, sono rimasti scossi dal gesto e dal fatto che mai avrebbero pensato ad un epilogo del genere. Tra l’altro, l’uomo avrebbe dovuto scontare in cella poco meno di due anni di carcere per un cumulo di pene per reati comuni. Non una pena lunghissima. Ma con ogni probabilità per lui, che non era sposato e non aveva figli, l’idea di passare mesi in carcere deve essere stata un’ossessione negativa che lo ha indotto a pianificare di farla finita. Del fatto sono stati informate le forze dell’ordine, ma non ci saranno inchieste penali a meno di sorprese. La dinamica della tragedia è così chiara che sembrano escluse qualsiasi responsabilità di terzi o interne alla struttura.