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Corriere del Veneto, 5 agosto 2023

Non sono passati nemmeno quindici giorni dalla riapertura che il carcere minorile di Treviso è già ripiombato in una bagarre giudiziaria. La Funzione Pubblica della Cgil ha presentato infatti un esposto in procura denunciando una situazione di scarsa sicurezza nell’Istituto penale per i minorenni del capoluogo. La decisione è stata presa dopo una serie di sollecitazioni, segnalazioni e richieste alle quali, dicono i sindacati, non è mai giunta risposta.

Nel frattempo, il carcere minorile ha ripreso a funzionare a regime e ospita già diversi minorenni. “Abbiamo denunciato più volte, scrivendo anche alle sedi competenti in Veneto e a Roma, le condizioni di pericolosità in cui versa l’Istituto per i minorenni, sia per quanto concerne la sicurezza dei detenuti che quella di chi ci lavora - spiega Marta Casarin, segretaria generale della Fp Cgil di Treviso - abbiamo di recente effettuato una visita ispettiva sindacale che ha confermato i nostri timori: c’è un solo accesso alla sezione detentiva che funge anche da via di uscita in caso di emergenza e che comunque non rispetta i termini di sicurezza, in quanto renderebbe difficile l’ingresso dei vigili del fuoco o del 118”.

I sindacati sottolineano anche che non sarebbe stato possibile sapere se l’impianto antincendio e quello elettrico siano a norma. “L’impressione è che i lavori di ripristino dell’anno scorso siano stati una toppa che non ha risolto i problemi” conclude Casarin, aggiungendo che “visto che nessuna sede competente sta prendendo sul serio la situazione, abbiamo deciso di non essere conniventi di questa grande mancanza in termini di salute e sicurezza”.

Dalle critiche all’esposto in procura insomma il passo è breve, a stabilire quali siano le condizioni di sicurezza del carcere ora sarà la magistratura. La struttura penitenziaria per minori era stata chiusa dopo alcune rivolte scatenate da detenuti nell’aprile del 2022, che l’avevano resa in gran parte inservibile a causa di un incendio appiccato dai più facinorosi. Con una capienza di 12 posti, di cui 10 subito utilizzabili è destinata a diventare l’unico centro di detenzione per minori in Veneto in attesa che entro la fine del 2024 apra la struttura sostituiva a Rovigo.