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di Luca Fiorucci

La Nazione, 5 settembre 2024

Il procuratore generale Sottani ha riunito gli “attori”: l’obiettivo è elaborare un piano congiunto per l’Umbria. Comunità a cui affidare i detenuti con dipendenze da un lato. Dall’altro, l’istituzione di una Rems in Umbria che è obiettivo non più rimandabile. Il procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, ha riunito nell’aula formazione della Corte d’appello i procuratori del Distretto con i direttori e i comandanti della Polizia penitenziaria, oltre ai vertici dell’Ufficio distrettuale di Esecuzione penale esterna di Perugia. Sovraffollamento, carenza di personale, difficile gestione dell’elevato numero di reclusi con problemi di tossicodipendenza e affetti da disturbi psichici si confermano come le principali criticità delle strutture della regione.

Il sovraffollamento accomuna le quattro realtà, particolarmente Perugia (+44%) e Terni (+33%), in misura più contenuta Spoleto e Orvieto. Forte anche la percentuale di detenuti stranieri ospitati nelle carceri umbre che è pari al 31% del totale. Anche per il 2024 sono emerse le difficoltà di gestione da parte del personale impegnato all’interno delle carceri: da evidenziare la grave carenza di organico del corpo di polizia penitenziaria, in particolare, ancora una volta, a Perugia e Terni. Ancora elevati, sebbene non aumentati, i casi di autolesionismo, di tentato suicidio o aggressione al personale in servizio o ad altri operatori. Registrato inoltre un caso di suicidio.

Altro tema centrale dell’incontro è stato quello dell’alta percentuale di detenuti affetti da problemi di tossicodipendenze o psichici. Su 1604 ristretti totali nelle carceri umbre, il 28% hanno problemi di tossicodipendenze (oltre la metà dei detenuti di Orvieto e circa il 47% quelli di Perugia), mentre il 14% del totale regionale dei reclusi è affetto da patologie psichiatriche. Proprio su quest’ultimo punto è stato siglato a fine luglio un Protocollo d’Intesa tra uffici giudiziari del Distretto e Asl. L’accordo ha già preso forma con una capillare raccolta dei dati sui reclusi con queste problematiche e un censimento aggiornato delle comunità terapeutiche regionali. Ferma restando la necessità, come ribadito anche dal procuratore generale, che venga istituita al più presto la Rems: “Impensabile che in libertà ci siano soggetti con gravi disturbi che non scontano la loro condanna perché incompatibili con il carcere e senza la possibilità di collocamento”. Per quanto riguarda i detenuti tossicodipendenti “ci sono strumenti normativi, come la possibilità di stare in comunità. E l’incontro di oggi è servito a individuare le strutture e le modalità per forme alternative alla detenzione in carcere”.