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di Giuseppe Salvaggiulo

La Stampa, 9 ottobre 2023

Il provvedimento adottato dal giudice Rosario Cupri. Un altro giudice della sezione immigrazione del tribunale di Catania ha depositato, nella serata di domenica, sei provvedimenti di non convalida dei decreti del questore di Ragusa che disponevano la detenzione di tunisini richiedenti asilo nell’hotspot di Pozzallo, in applicazione delle recenti disposizioni del decreto Cutro. Si tratta di provvedimenti analoghi a quelli firmati una settimana fa dalla giudice Iolanda Apostolico, che hanno suscitato l’ira della premier Giorgia Meloni, che si è detta “basita”, ha definito “incredibili” le motivazioni del provvedimento e poi ha accusato la giudice di “scagliarsi contro un governo democraticamente eletto”.

Ora, però, un altro giudice si esprime in modo analogo, rispetto a sei tunisini assistiti dagli avvocati Rosa Emanuela Lo Faro e Fabio Presenti. Anzi rafforza le motivazioni della giudice Apostolico, perché oltre a disapplicare il decreto Cutro per contrasto con la normativa europea, scrive che la Tunisia non può essere considerata “Paese sicuro” e quindi non è utilizzabile la procedura accelerata con detenzione per i rimpatri. In più il giudice non riconosce la procedura accelerata.

Nei giorni scorsi, anche il tribunale di Firenze si era espresso nel senso contrario all’inclusione della Tunisia nella lista dei “Paesi sicuri”, effettuata dal governo Meloni a marzo con motivazione giudicata illegittima.