sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 31 gennaio 2024

Tajani: “Si rispettino i diritti, ma Orban non c’entra”. Lollobrigida: “Non ho visto le immagini”. Lega e Forza Italia, assieme alle opposizioni, chiedono al governo di riferire in Aula sul caso di Ilaria Salis, italiana detenuta da quasi un anno in Ungheria e che lunedì è stata portata in udienza con mani e piedi ammanettati e tenuta con una catena da un’agente penitenziaria.

Azzurri e leghisti percepiscono chiaramente la difficoltà di Fd’I nel gestire un caso che riguarda al tempo stesso una connazionale e un governo amico come quello di Viktor Orban, e per questo cercano di approfittarne pressando, da un lato, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni perché intervenga personalmente nella vicenda e, dall’altro, accusando “la sinistra” di voler “strumentalizzare la vicenda”. E Meloni interviene, ma solo in serata, sentendo l’omologo ungherese in vista del Consiglio Ue straordinario di dopodomani e portando il caso alla sua attenzione nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese.

Poche ore prima, l’informativa chiesta durante la capigruppo a Montecitorio, nella quale ha preso la parola il deputato azzurro Pietro Pittalis, che ha espresso “la più ferma condanna senza se e senza ma per l’ingiusto trattamento al limite del disumano che abbiamo purtroppo dovuto vedere in un paese europeo”. Per questo, ha aggiunto, “ci associamo alla richiesta sapendo che il governo non potrà che confermare le note positive del suo operato”. Sulla stessa linea anche l’intervento del deputato leghista Davide Bellomo, che ha concluso: “Esprimiamo parere favorevole alla richiesta di informativa ma non per le motivazioni che ho ascoltato dalle opposizioni”.

Nel frattampo erano le uscite spericolate dei fedelissimi di Meloni (ci torneremo) a dimostrare la difficoltà di gestione di un caso che si è fatto via via più spinoso col passare delle ore. Sentito in audizione davanti alle Commissioni Esteri di Camera e Senato, Tajani ha spiegato che l’ambasciatore italiano in Ungheria Manuel Jacoangeli ha incontrato il ministro della Giustizia ungherese, dopo aver visto genitori e avvocati di Salis, e che questa mattina sono previsti nuovi colloqui tra Jacoangeli e la famiglia e tra quest’ultima e la detenuta.

Pur specificando che “Orban non c’entra”, il segretario di Fi ha però sottolineato che “catene, lucchetti e vigilanti in tenuta antisommossa appaiono sproporzionati rispetto alle esigenze procedurali e non in linea con la direttiva comunitaria sul trattamento dei detenuti in attesa di giudizio”. Parole ben diverse da quelle espresse dai piani alti di Fd’I. “Basta andare a vedere un rapporto come quello fatto da Antigone per sapere che in Italia è più o meno uguale - ha detto ad Agorà su Rai Tre Nicola Procaccini, europarlamentare e copresidente del gruppo Ecr, mentre il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida si è difeso dietro un poco credibile “non ho visto le immagini e per questo non commento”.

“Probabilmente il ministro dell’Agricoltura si è messo due fette di salame ungherese e non Made in Italy sugli occhi, visto che non riesce a vedere le violazioni dello Stato di Diritto e dei più basilari diritti dei detenuti da parte del suo amico Orban nei confronti di una cittadina italiana”, la risposta del segretario di PiùEuropa, Riccardo Magi. Il leader della minoranza internadi Fd’I Fabio Rampelli ha svelato di essere in contatto già da giorni con il padre della ragazza, che venerdì vedrà anche il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Il problema riguarda la dignità dei detenuti, che deve stare a cuore a tutti, in Ungheria e in ogni altra parte del mondo, compresa l’Italia”, ha detto La Russa intervenendo in Aula a Palazzo Madama.

Sdegno è stato espresso anche dal segretario della Cisl Luigi Sbarra, il quale ha chiesto l’intervento delle istituzioni italiane perché “il rispetto della persona e dei diritti fondamentali, anche di un detenuto, deve sempre essere garantito”. Sul piede di guerra le opposizioni, che chiamano in causa direttamente palazzo Chigi. “Meloni chiami Orban, gli dimostri tutto lo sdegno e riporti Ilaria Salis in Italia - ha detto il responsabile Esteri del Nazareno Peppe Provenzano - È stata portata in aula incatenata come una bestia, come nel medioevo e mi dispiace che un ministro della Repubblica abbia dichiarato di non aver visto quelle immagini, un trattamento che in Italia nemmeno al 41 bis”. E se il leader M5S Giuseppe Conte parla di governo “di patrioti non solerti”, Iv ha convocato per domani un flash mob davanti all’ambasciata d’Ungheria.

Sul fronte processuale, probabile, a detta degli avvocati di Salis, che nella prossima udienza del 24 maggio vengano chiesti gli arresti domiciliari in Italia. Nessun commento da Bruxelles. “Quello che posso ricordare, è che la Commissione, nel dicembre 2022, ha presentato una raccomandazione sulle condizioni di detenzione degli Stati membri”, ha dichiarato il portavoce dell’esecutivo Ue per la Giustizia, l’uguaglianza e lo Stato di diritto, Christian Wigand.