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di Federico Berni

Corriere della Sera, 23 gennaio 2024

La donna rischia fino a 24 anni di carcere. La maestra 39enne è detenuta a Budapest “in condizioni degradanti”. L’accusa: ha aggredito espremisti di destra (guariti dopo pochi giorni). I legali: “Obiettivo portarla in Italia”. Una cauta speranza, racchiusa in un post su Facebook: “Inizia a vedersi un po’ di luce in fondo al tunnel”. Poche parole, quelle di Roberto Salis, dopo aver appreso che la diplomazia si muove per sua figlia Ilaria, da 11 mesi in un carcere ungherese “in condizioni degradanti” dopo aver partecipato a una manifestazione contro un raduno europeo di neonazisti tenutosi a febbraio scorso a Budapest. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha incontrato a Bruxelles il suo omologo ungherese Péter Szijjártó, al quale ha avanzato alcune richieste in una nota relativamente allo status della maestra elementare milanese di 39 anni. Si starebbe trattando per farle ottenere gli arresti domiciliari.

“Ho chiesto un impegno attento, da parte ungherese, sulla situazione della nostra connazionale per garantire tutti i diritti che hanno i nostri detenuti”, ovvero un “trattamento rispettoso delle regole e della dignità della persona, ed eventuali soluzioni alternative alla detenzione”, ha dichiarato il titolare della Farnesina. Parole che riaccendono l’ottimismo nel padre della donna: “Aspettiamo di vedere un piano operativo su come questa attività sarà svolta. Ho sentito Ilaria questa mattina (ieri ndr): è molto speranzosa che finalmente tutta questa attività di sensibilizzazione sul suo caso abbia qualche effetto”, ha replicato Roberto Salis, cittadino monzese, che si batte per riportare la figlia Ilaria in Italia attraverso un comitato creato assieme alla senatrice Ilaria Cucchi, al quale hanno dato adesione migliaia di cittadini, personalità del mondo della politica e dell’arte.

La condizione della militante antifascista in carcere rappresenta “un’aperta violazione dei diritti e della dignità della persona”. Come denunciato, la cittadina italiana “ha subito nelle prime settimane un trattamento assimilabile alla tortura”. L’accusa mossa alla 39enne è di aver aggredito degli estremisti di destra (guariti dopo pochi giorni). Secondo quanto riferito, rischia fino a 24 anni di reclusione. Il processo è previsto il 29 gennaio. Gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, che assistono la donna con un collega ungherese, hanno riferito di non essere a conoscenza di trattative diplomatiche, ma hanno confermato che l’obiettivo primario è sempre stato quello di “riportare Ilaria a casa”